di Giovanna Di Rosa
E’ una bella storia quella che l’agenzia DIRE racconta parlando dell’incontro con il buddismo della Soka Gakkai di Valeria Calvino avvenuto quando la donna aveva 40 anni. Forti le parole dell’esperienza della donna: “Voglio portare valore e rispetto per la vita e dignità di ogni essere umano. La Soka Gakkai ha come obiettivo la pace” quindi “prima di tutto devo placare la guerra che ho dentro di me“.
Mai come in questo caso semplicità e consapevolezza vanno insieme. Valeria Calvino racconta con semplicità il suo venire da una famiglia senza particolari attaccamenti religiosi, di come la sua scelta venga da una necessità personale e di come la sua vita sia cambiata da quando ha incontrato e abbracciato il buddismo dell’Istituto Soka Gakkai dopo un periodo di difficile in cui ha sentito la necessità “di un cammino spirituale”.
La Soka Gakkai conta oltre 95mila aderenti in Italia e ha firmato un’intesa con lo Stato italiano, a parte rispetto all’Unione Buddista Italiana, nel 2016 dopo tredici anni in cui l’istituto e lo Stato hanno lavorato insieme per questo obbiettivo giunto con un voto unanime di Camera e Senato, cosa che la dovrebbe mettere al riparo dall’accusa di essere una setta, ma c’è ancora chi si diverte – con notizie palesemente deviate (o devianti) a volerla descrivere superficialmente come tale, salvo poi doversi smentire. E’ evidente che una setta non avrebbe mai potuto firmare un’intesa con lo Stato.
La storia di Valeria Calvino nella sua semplicità, vedere link in alto, racconta perfettamente come chiunque, ma proprio chiunque, possa essere felice e di come la concezione buddista di “pace e sicurezza” possa portare ad una serenità inaspettata, e del tutto sconosciuta. “La Soka Gakkai ha come obiettivo la pace” dice fieramente il racconto. Una bella storia alla portata di chiunque.
(12 aprile 2022)
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