di Daniele Santi, #Politica
Meloni e Fratelli d’Italia hanno già pronta un’altra mozione da farsi bocciare. Mica che interessi loro che sia approvata, loro vogliono la visibilità politica, togliere l’attenzione da Salvini al governo, per conquistarsi la leadership della destra nero pece con istinti da basso Ventennio. E’ rimasta a quel tempo là, la Meloni d’Italia: “un riequilibrio delle politiche del Governo Draghi a favore delle idee e dei programmi che sono più vicini al centrodestra rispetto a quello che abbiamo visto in questi mesi”, grida alla stampa, senza dire quali siano le questioni che devono essere “più vicine al centrodestra”. Perché fare opposizione per lei e il suo partito non è proporre alternative percorribili, è contestare.
E basta. La leader di Fratelli d’Italia aveva aperto la conferenza stampa, Colonnelli al fianco, dando a Draghi l’ordine perentorio di esporsi “chiedendo a pezzi della sua maggioranza, segnatamente a quelli della sinistra, di non pretendere di fare la parte del leone”. Una dichiarazione che fa pensare che la leader del partito che fa sfracelli al Sud, e con i suoi eletti le fa dormire sonni poco tranquilli, sia entrata in Parlamento due giorni fa e non sa come funzionano le cose. In realtà lo sa benissimo: ma come Salvini e quell’altro Matteo prima di lei, anche Meloni commette lo sbaglio di fare politica sui sondaggi e sulle intenzioni di voto e non sui voti reali ignorando quale sia la forza effettiva del suo partito in un agone elettorale reale che parrebbe assai al di là da venire.
Dimentica di ricordare, nei suoi strali da oppositrice di ferro, che il Governo Draghi vivrebbe tranquillamente anche senza i voti di Salvini, vero obbiettivo dei suoi attacchi, così come vive beatamente senza di lei che, fieramente, ha deciso di tenere i suoi Fratelli coltelli d’Italia all’opposizione così da non sporcarsi le mani.
Che è sempre meglio che prendersi responsabilità.
(5 maggio 2021)
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