di Daniele Santi, #Politica
La presenza di Matteo Salvini al governo, non quella della Lega, proprio quella del segretario pro tempore, ha una funzione precisa: distogliere l’attenzione dai programmi di Draghi, da quello che farà, da quello che la Lega suo malgrado voterà, con un’opera di disinformazione e di cortine fumogene iniziata già dal 15 febbraio e proseguita nell’immediato post-discorso del presidente del Consiglio incaricato.
Non ha detto nulla di grave, Salvini. Solo un’apparentemente innocua battuta sull’euro: “Irreversibile? Solo la morte lo è”. Accadeva qualche ora prima che Draghi parlasse quasi come traduzione preventiva e ore e ore prima che Ignazio La Russa Fratello Patriota d’Italia, tentava inutilmente di fare a pezzi il discorso di Draghi dai microfoni di Radio24 che si è immediatamente precipitata ad intervistare le opposizioni, ma non quelle vicino a Fratoianni, quelle che fanno comodo alla Confindustria di destra che è di moda oggi.
Dunque mentre Salvini e Meloni calibrano i loro attacchi partendo dai voti che ritengono di avere, non da quelli che hanno, e da quello che fa loro comodo raccontare: quindi dall’interpretazione basata sulla libera traduzione che essi intendono propinare ai componenti le loro sette sovraniste. Una destra estrema che non ha niente da dire e ciò che dice non è niente. Servendo soltanto a ciò che dicevamo: depistare l’opinione pubblica e nascondere ciò che Draghi dice, e farà, a favore della narrazione salvin-meloniana (e comunque la si voglia chiamare), sempre più sovranista. Anzi. Patriottica.
(17 febbraio 2021)
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