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M5S, il Tribunale di Genova dà ragione a Cassimatis: e c’è chi esulta, pensa un po’

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di Il Capo

 

 

 

 

 

Dunque Marika Cassimatis, la candidata dei venti voti “trombata” a favore del candidato dei diciassette voti, è stata riammessa all’agone elettorale genovese dal Tribunale, dopo che Grillo l’aveva fatta fuori. Gran tripudio di anti-grillini sui social, nella mattinata di oggi, come se si trattasse di chissà quale miracolo. Cosa c’è da gioire? Cassimatis è un’attivista del M5S, da quel crogiuolo di incapacità viene e a quel crogiuolo di incapacità attingerà. Francamente non sappiamo cosa ci sia da gioire.

Viene forse la gioia dal fatto che Grillo ha subito un altro colpo dai giudici ai quali Cassamatis si era rivolta? Ma se Grillo fosse dovuto scomparire a causa delle condanne subite lo avremmo già perso per la strada da tempo. Di fatto però le cose non funzionano così. E non sappiamo nemmeno quanto sia bene per la nostra democrazia dover ricorrere continuamente alla giustizia per sistemare beghe interne di partito, di movimenti, di regolamenti, quando la politica dovrebbe essere capace di autoregolamentarsi. Ma è anche vero che questa è l’Italia e non si può pretendere di essere in chissà quale altro paese.

Dunque, annullate le due delibere con cui la Cassimatis veniva esclusa dal partito e con cui Luca Pirondini era stato scelto per correre alle elezioni con il simbolo dell’M5S, accolto il ricorso presentato dagli avvocati Lorenzo Borrè e Alessandro Gazzolo (si tratta di un’ordinanza di sospensione in via cautelare), resta il fatto politicamente rilevante che Beppe Grillo ha violato lo statuto che permette l’accesso alle votazioni on line solo agli iscritti a Genova. Insomma, il Vate vìola lo stesso statuto di cui è Signore e Padrone… Neanche nella Commedia dell’Arte, capite? – e nessuna notizia ancora sull’espulsione di Cassimatis dalla piattaforma Rousseau.

La candidata sindaca dei venti voti online è fuori di sé dalla gioia, dice “Sono io la candidata del M5S”, che visti i disastri di Roma e Torino, per non parlare di Livorno, non è proprio una grandissima notizia. Per questo dicevamo che c’è poco da gioire: piacciano o no a Grillo da quella scuola vengono e a quella scuola si ispireranno. E della vicenda della diffamazione alla candidata Sindaca dei 20 voti da parte di Grillo e Di Battista ci sono notizie? Ancora no. Ma lei, la Signora dei Venti Voti Online, sull’onda della gioia dopo la posta certificata ai suoi avvocati che sbugiardava Grillo, ha parlato di “parlarsi” perché non ci si è parlati mai. Insomma, tarallucci e vino, come sempre quando c’è di mezzo una poltrona. Sono proprio diversi dagli altri partiti, vero?



 

(10 aprile 2017)

 

 

 

 

 

 

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