di Il Capo
Pettegolezzi romani che vogliono affondare gli alfieri della coerenza e dell’onestà, dei poveracci presi tra i disatri di Raggi a Roma, quelli del Sindaco di Livorno, dall’immondizia che sommerge Bagheria, dalle Pizzarottiadi a Parma, insomma quello che toccano si trasforma in guano – questi re Mida a rovescio! – vorrebbero che il buon Di Maio l’uomo che sa tutto di tutto e conosce anche ciò che voi non sapete, potrebbe non essere più il mignone di Re Grillo. Luigino ex webmaster sarebbe infatti in disgrazia ed il nuovo favorito sarebbe l’uomo che “comprende” i terroristi dell’Isis: proprio lui, il grande Ministro degli Esteri in pectore Alessandro Di Battista. Sono sussurri ripresi da Il Messaggero, ma pur sempre di sussurri, perché ora la Sindaca è corsa ai ripari ed ha nominato alla testa di Atac addirittura un fisico nucleare, ché i titoli contano in casa M5S, e nuovo assessore al Bilancio un grande condottiero che ha addirittura fatto causa a quei cattivoni delle agenzie di rating.
Ma il punto non è chi si nomina, non è il valore personale di chi si nomina: il punto è che questi “nominati” poi sono costretti a lavorare con il cialtronume a 5Stelle, con la loro ignoranza dei regolamenti, con la loro insipienza politica, con Raggi che sfancula Lombardi che sfancula Taverna che sfancula Di Maio che sfancula Minenna che sfancula lo staff che si rivolge a Grillo e ai responsabili della ditta in perdita Casaleggio Associati e grida: Papiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!, così che loro arrivano, magari fanno un po’ la voce grossa sulla fidejussione da 150mila euri, ma poi la redarguiscono, la loro figlia prediletta, e lei gli sbatte Marra sotto agli occhi ed addirittura lo promuove, oh che gran balletto di bellezze al bagno in Campidoglio!
Tra ex collaboratrici di Previti a ex collaboratori di Alemanno le prove dell’onestume a 5Stelle sono lì, sotto gli occhi di tutto l’urbe, ma non degli orbi. Il vero balletto si svolge però dietro le quinte, dove i fratelli coltelli del sedicente direttorio fanno a gara per essere i preferiti del paparino che governa il M5S, il grande burattinaio del blog, non si sa mai non ci sia da scegliere il prossimo primo ministro. Perché dopo avere dimostrato di essere incapaci ovunque si dovrà dimostrarlo pure a livello nazionale. Così ecco scatenarsi la guerra delle successioni, basate sull’antico solco del divide et impera, ed i gladiatori dell’intelletto e del congiuntivo personalizzato, sfidarsi per entrare nelle grazie del grillo sparlante.
Il Campidoglio? Sullo sfondo. Con la senatrice Paola Taverna che avrebbe voluto intercettare con più anticipo la questione delle dimissioni della Capo di Gabinetto 8che loro continuano a chiamare revoca), con direttorio e mini direttorio, parlamentari e consiglieri capitolini che erano del tutto ignari di quel che stava per succedere, con Ruocco furioso che difende Raineri schierandosi contro la linea Raggi. Insomma. Il paradiso a 5 Stelle, altro che politica. Qui siamo su altri livelli. Aaltissimi.
(5 settembre 2016)
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