di Giovanna Di Rosa
L’ultima boutade dalle viscere profonde del grillismo impudico, vuole che alla Giunta Raggi potrebbe venire tolto il simbolo del M5S, cosìcché Roma si troverebbe con una giunta di scriteriati incapaci, una Sindaca inconcludente e nessuna forza politica alla quale togliere i voti perché il M5S di Beppe Grillo si defila. Grande iniziativa, degna di grandi sedicenti statisti dichiarati cialtroni. Grande vittoria di Alemanno i cui fedelissimi han votato M5S.
Il Movimento che ha eletto la Sindaca che ha chiesto la verifica sui contratti del suo staff che non è stata capace di studiarsi i regolamenti prima di redigerli quei contratti, che al mercato suo padre comprò (alla fiera dell’est), per due soldi [sic] di stipendio che elargiva a quello staff, ora pensa di togliersi di mezzo (pare che la vicenda Raggi sia costata al M5S un 5% di voti) lasciando Raggi al suo destino, la sua giunta in mezzo al guano, cercando di salvarsi le terga e lasciando comunque gli incapaci, eletti nelle sue liste nel giugno scorso, belli seduti sulle poltrone del Campidoglio, come se niente fosse. Perché l’importante è il simbolo, diretta emanazione dell’ego ipertrofico del Vate. Non che gli incapaci messi in lista siano anche capaci di governare.
Vero è che se la notizia di Paola Muraro indagata da mesi, il cui avviso di garanzia viene reso noto solo ora, tenuto segreto per non influire sulle questioni politiche [sic], fosse vera, Virginia Raggi, il buon Di Maio, Beppe Grillo ed il loro logo avrebbero ben altre gatte da pelare.
(3 settembre 2016)
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