di Il Capo
Assodata la svolta grillina de La7 – e a proposito della rete di Cairo, il programma che sostituisce il già, negli ultimi tempi, difficilmente sopportabile Otto e Mezzo, è inguardabile ed inascoltabile – abbiamo assistito negli ultimi tempi all’arrembaggio televisivo del grillino furioso che si scaglia contro l’avversario. Scagliarsi contro l’avversario rientra nella logica politica, lo faceva anche Andreotti, ma con altri toni ed altra intelligenza; quello che stupisce nella comunicazione pilotata degli esponenti pentastellati, è la carica di aggressività e di livore verso chi sta dove essi vorrebbero stare. Un livore che nemmeno per buona educazione (che non hanno), si sognerebbero di mascherare.
Nel programma La Gabbia, piuttosto che su Rai Uno, piuttosto che su un telegiornale qualsiasi, la massima che recita più o meno che una menzogna ripetuta dieci, cento, mille, un milione di volte, diverrà verità (era di Joseph Goebbels, nazista tristemente mai troppo ricordato) è la tecnica perfetta del fanatico a Cinque Stelle che vede distendersi davanti a sé la prateria del seggio alla Camera che, dalla sua disoccupazione o webmasterismo o nullatenentismo, lo proietterà nell’olimpo degli agi ai quali finalmente anche lui, che ne è degno, avrà accesso dopo che per decenni sono stati usurpati (quegli agi) da chi invece dignità non aveva. E non ha.
Il M5S è nato sull’invidia per l’altro, non su di un progetto politico. Il progetto politico su quell’invidia si basa, oltre che su un’associazione fatta da un grillo, un commercialista e dal nipote di un grillo. Su quell’invidia, che in un altro articolo chiamammo “La vendetta del Cittadino”, il Vate che vive nel blog e richiama i suoi figli all’ordine come novello Odino, ha costruito un Movimento popolare miracoloso dove i webmaster diventano vicepresidenti della Camera, i disoccupati diventano presidenti della Commissione di Vigilanza Rai, gli invidiosi e i biliosi deputati pronti a sacrificarsi per il Vate, i senza lavoro entrano nei comitati di epurazione e fanno a pugni per le poltrone. Un perfetto sistema di potere che si basa sulla soddisfazione delle ambizioni: così funzionano tutti i regimi. Anche quelli in ciripà.
Il futuro? Il futuro non interessa ai 5Stelle, se non nelle loro parole. Ciò che vogliono è togliere il potere a coloro che lo hanno gestito illegittimamente, secondo loro, per tutti questi decenni, prima dell’arrivo salvifico delle tre grazie: un grillo, un commercialista ed il nipote di un grillo. E tutti i gatti miao. Giornali, editori e televisioni comprese.
(6 luglio 2016)
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