di Giancarlo Grassi
Almeno venti morti, tra i quali potrebbero esserci dieci italiani e diversi giapponesi, è il bilancio dell’ennesimo masacro dell’Isis in nome della follia religiosa promulgata dal Califfo Nero. Tra i sopravvissuti proprio due italiani: un grossista di abbigliamenti seduto al tavolo con la moglie ed un cliente (della moglie non ha più saputo nulla) ed un dipendente del ristorante assaltato dai terroristi assassini. La Farnesina non ha per il momento comunicato ufficialmente che tra le vittime ci siano italiani, ma il nostro ambasciatore in Bangladesh aveva già comunicato che i nostri connazionali presenti nel ristorante al momento dell’assalto erano almeno sette.
Alcune fonti raccontano che i terroristi hanno torturato, prima di ucciderli, coloro che non erano in grado di recitare il Corano. Gli assassini dell’Isis erano sette, sei dei quali sono stati uccisi dalle forze dell’ordine nell’assalto avvenuto alle 7.40 ora locale, mentre uno è stato arrestato, avevano fatto irruzione nel locale al grido di “Allah è grande”.
(2 luglio 2016)
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