di Paolo M. Minciotti
Il presidente del Gambia, Jammeh ha firmato la legge ratificata dall’assemblea nazionale lo scorso settembre che condanna all’ergastolo gli “omosessuali gravi” e i “molestatori seriali”, aulica espressione per coloro che sono stati contagiati dall’Hiv.
La firma del dittatore-presidente arriva dopo diversi arresti arbitrati di presunti omosessuali, torturati ed imprigionati sulla base di semplici sospetti affinché denunciassero altri presunti omosessuali sulla base di sospetti.
Come abbiamo scritto lo scorso 9 settembre la legge ricalca parola per parola la legge antigay approvata in Uganda e poi dichiarata nulla da Corte Costituzionale nei mesi scorsi, ma non specifica che cosa si intenda per “omosessualità” o per “atti omosessuali” così da lasciare ampia discrezionalità a governo e polizia sugli arresti, rendendo di fatto detenibile e torturabile – it’s Gambian’s style, I’m afraid – chiunque venga sospettato di o denunciato per, presunta omosessalità.
L’inferno è servito.
(25 novembre 2014)
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