di Iosonodio
Un familiare mi chiama e mi dice con voce allegra “Sai ti saluto tanto il tale…!”, rispondo “Ah, sì?”.
Il familiare, che mi conosce essendo familiare, rimane leggerissimamente basito e mi chiede lumi. Rispondo che non ricordo chi sia. Quando il familiare procede magnanimo con le descrizioni e le informazioni necessarie al mio comprendere, finalmente capisco. Il “tale” che mi saluta è uno che non mi parla dal 1982, per ragoni che ignoro, così come ignoro le ragioni per cui improvvisamente mi manda un saluto per interposta – per quanto familiare – persona.
Avrà letto di me da qualche parte? Mi avrà incontrato in qualche sito passeggin passeggiando e riconoscendomi preso da rimorsi insopportabili ha pensato di mandarmi un salutino via familiare ignaro? Avrà avuto un sogno erotico che ritornava dall’infinito passato che riguardava esperienze che da giovane e viril virgulto aveva messo nell’archivio della sua memoria?
Rispondo al familiare che non mi ricordo di “tizio” e che potrebbe anche essere qualcuno che non mi saluta da decenni, per quanto ne so, aggiungo che mi dispiace “comunque grazie per l’ambascia, ché ambasciator non porta pena”, mando baci e abbracci, dico a presto e riaggancio.
Tanto è così va il mondo.
(29 luglio 2014)
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