di Federica
La follia machista in Sudafrica non si placa. Secondo il sito Inkanyiso.org ripreso da Mambaonline.com la 30enne Sonto Mokoena stava passando l’ultimo dell’anno con la famiglia quando le venne chiesto di comprare un po’ di alcohol in più.
Accompagnata da un amico di famiglia si recó nel suo appartamento per prendere i soldi necessari all’acquisto, ma l’uomo chiusa la porta a chiave, tentò di violentarla dicendole: “Scopiamo giusto per un giro, impossibile che le donne ti soddisfino”.
Si trattava, secondo la testimonianza della donna, di un uomo perfettamente al corrente del suo lesbismo, di un “amico” di cui “mi fidavo” e che mai prima aveva mostrato interessi sessuali nei suoi confronti.
Al suo rifiuto l’uomo aveva tentato di prenderla con la forza, così che la donna aveva rotto una bottiglia e lo aveva colpito aduna mano riuscendo a scappare e a denunciare il fatto alla Polizia che l’aveva accolta come “una donna che aggredisce gli uomini”, accogliendo la denuncia e pregandola di ritornare il giorno successivo.
Al suo ritorno alla stazone di polizia la 30enne lesbica veniva arrestata per aggressione e chiusa in gattabuia per 24 ore senza ulteriori spiegazioni, infine rilasciata e condannata a pagare una multa.
Attivisti LGTB del Paese affermano che la violenza e l’odio contro lesbiche e gay sta crescendo in modo esponenziale e velocissimamente dopo la morte di Nelson Mandela e che le autorità prendono sotto gamba i casi di violenza sessuale correttiva nei confronti delle donne lesbiche.
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