Sono i nuovi dittatori populisti che stanno distruggendo il concetto di democrazia in America Latina, sono quelli legati all’ideologia tuttologa di Cuba e dello scomparso Chávez – i fallimenti del chavismo sono sotto gli occhi di tutti coloro che vogliano vederli – o al presentarsi come il buon padre di famiglia di Rafael Correa, atteggiamenti che paiono mutuati dal berlusconismo.
L’ultima del presidente ecuadoriano è chiudere le organizzazioni per i Diritti dell’ambiente e degli indigeni, decisione presa con una decreto presidenziale che darà a Correa il diritto di chiudere tutte le organizzazioni fastidiose che premono affinché faccia ciò che promette come quelle per i Diritti Umani e, grazie ad estensioni del decreto, zittire le opposizioni, istituzionalizzate o no.
Con l’accusa ad alcuni dirigenti di avere partecipato a “manifestazioni violente”, accuse mai provate, Correa ha dissolto lo scorso 4 dicembre l’organizzazione Fundación Pachamama che si occupava di diritti ambientali e degli indigeni, con un decreto del Ministero dell’Ambiente.
Di questo passo, segnala Human Rights Watch, il presidente Correa potrà a suo a piacimento, dissolvere o ordinare la chiusura, di tutte le associazioni che si opporranno al suo programma di governo.
E’ l’orrendo volto del populismo.
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