C’erano fotografi davanti alla Chiesa del Gesù in Roma dove gli officianti hanno trattato Andrea con la “a”, come lei aveva scelto di vivere, e tanta gente si è stretta attorno a quella donna morta ammazzata a bastonate da mano ignota e abbandonata su un binario nella stazione in cui era costretta a vivere mentre sognava qualcuno che l’amasse.
Fotografi al corrente della presenza del Sindaco Marino e del Ministro Kyenge alla cerimonia che dopo cinque mesi permette finalmente la tumulazione delle spoglie mortali di Andrea: le telecamere e i fotografi sono lì per immortalare, riprendere, fissare le immagini dei vivi che parlano dei morti.
Ci ha inviato Vladimir Luxuria, che abbiamo incontrato alla cerimonia, una poesia dedicata ad Andrea, che pubblichiamo di seguito
Ad Andrea Sorellina stanca, che risalivi lungo il sentiero tortuoso della tua vita zoppicando. Sorellina fragile, senza lustrini né paillettes, solo con due elastici ai codini perché non hai mai smesso di essere bambina. Sorellina ottimista, tu che riuscivi a credere che esiste ancora un cuore d’oro che non si fonde dentro il magma infernale di una terra crudele. Sorellina romantica, che nonostante le botte e gli insulti hai continuato a sognare il tuo principe azzurro. Come mai riusciremo a farci perdonare, noi che abbiamo voltato la testa dall’altra parte vedendoti smarrita tra moltitudini di persone in arrivo e in partenza come una bimba che ha perso i genitori. Come mai riusciremo a farti sorridere di nuovo, noi che abbiamo giudicato, deriso, allontanato… noi che ti abbiamo abbandonata e calpestata come i mozziconi che raccoglievi. Sorellina impaurita, colpita dall’odio degli adulti rabbiosi e lasciata lungo i binari di una stazione da dove la tua anima in viaggio ci implora di pregare per lei per trovare finalmente un amore, meno distratto di questo mondo.Come mai riusciremo a farci perdonare. Ricordo la battuta di un conoscente italiano in una pizzeria spagnola, nella città in cui la società che gestisce questo quotidiano web ha sede: dopo avere conosciuto una ragazza che si era presentata come Andrea, mi chiese se questa fosse un travestito – disse esattamente così – dato che aveva un nome da uomo.
Gli risposi che Andrea è un nome da uomo solo in Italia è che la sua ignoranza era spaventosa. E’ su quella stessa ignoranza delle nostre azioni, delle nostre parole, che ci interrogano le parole scritte da Vladimir Luxuria dedicate ad un altra Andrea, che da quella stessa brutale ignoranza è stata ammazzata.
E’ proprio questa la domanda: come mai riusciremo a farci perdonare? Aggiungiamo noi, per questo mondo che abbiamo creato?
©gaiaitalia.com 2013 diritti riservati riproduzione vietata
[useful_banner_manager banners=17 count=1]