Sarà l’età? No. E’ lo stile, ma ora pare che tutti se ne accorgano. L’anziano, e si vede, ex leader della destra, il cappellaio matto, lo stratega, il Nano politico padrone d’Italia per vent’anni, tuona di nuovo e ci regala una sequela di spaventose cazzate.
Parla del sistema elettorale spagnolo e dice che la soglia di sbarramento di quel paese è più alta che in Italia: bugie. Dice che il Porcellum è colpa del PD: bugie. Dice che ha orrore delle preferenze: bugie. Dice bugie. Che è ciò che ha sempre fatto, ma il gioco sembra non reggere più.
Ci dice che non farà campagna anti-Monti come se fosse una virtù, ma non ha scelta: la presenza di Monti a Palazzo Chigi è l’effetto dell’inutile azione dei Berluscones e di vent’anni di loro governo: e lui lo sa. Lo sa, ma non lo dice. Lui è il salvatore della patria: prima di lui non c’era democrazia e non ci sarà democrazia dopo di lui. Perché Lui è tutto: la democrazia, la dittatura, la politica, l’antipolitica. Lui può, o meglio, poteva, tutto.
Adesso, con il Pdl in rivolta, tenta l’ultima carta con una serie di slogan politici adatti ai tifosi del Milan di bassa estrazione culturale e scolarità, e non è snobismo: questa gente esiste. Il Politico col Cerone – Sotto il Cerone niente – con i denti distrutti e la faccia da vecchio e la “s” strascicata come una Silvana Pampanini senza lifting, ci vuole raccontare ancora la favola del Lupo cattivo, quando il Lupo cattivo è morto. Lo ha ammazzato un Grillo Parlante che ha proiezioni nazionali da primo partito con un partito che non è un partito.
La storia si ripete. Sempre.