di Giovanna Di Rosa
Virginia Raggi, o del fascino perverso del non dire nulla, è stata sconfitta dal Tribunale Civile di Roma che ha deciso che il M5S deve reintegrare gli espulsi Roberto Motta e Antonio Caracciolo, buttati fuori dal Movimento in perfetto stile Comitato di Epurazione con una email dello Staff, il famoso staff che chissà cosa è e chissà chi ci sta dietro.
Paolo Palleschi, avvocato e attivista a 5 Stelle, commenta così la riammissione di Motta e Caracciolo dopo la sentenza del Tribunale Civile di Roma: “E’ una ferita che rimarrà per sempre aperta: se Virginia Raggi non farà un passo indietro sarà la dimostrazione che i valori di trasparenza a cui il M5S dice di ispirarsi sono solo principi teorici”. La candidata del non so dire nulla ma quel nulla lo dico benissimo è ora un po’ nei guai perché nel ricorso contro il Movimento 5 Stelle i tre attivisti chiedevano di annullare le comunarie di Roma che hanno visto vincere Virginia Raggi, e di essere riammessi al Movimento, ma nella sentenza non c’è nessun riferimento alla comunarie dei 5Stelle. Alla base della contestazione l’assunto che l’associazione giuridica da cui i tre sono stati allontanati non è la stessa a cui loro sono iscritti. Infatti, questi erano iscritti al “MoVimento 5 Stelle”, cioè l’associazione originaria nata nel 2009 che vantava 30.000 membri, ma sono stati espulsi dal “Movimento 5 Stelle” (con la “v” minuscola). Questa è l’associazione fondata nel 2012 e che fino al 2015 aveva solo Beppe Grillo, Enrico Grillo, Enrico Maria Nadasi e Gianroberto Casaleggio tra gli iscritti.
Ora vedremo se Donna Raggi de il-programma-cos’è-il-programma-io-vengo-bene-in-tivvù-e-parlo-educato, farà quel passo indietro richiesto o se il M5S confermerà come se ce ne fosse bisogno di dire “A” per poi fare “B” tanto è colpa del Pd…
(12 aprile 2016)
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