di Daniele Santi
La Repubblica Dominicana, paradiso e rifugio di tanti occidentali benestanti che vengono a godersi la tranquillità pre-senilità in un luogo di grande bellezza, circondati dal calore della popolazione civile, diventa, anzi è già diventato, un vero e proprio inferno per i cittadini dominicani di origine haitiana discriminati, dalla legge, dalla popolazione e ora protagonisti di quella che sarà una vera e propria deportazione di massa.
Human Rights Watch, con un easaustivo opuscolo informativo, racconta l’intera storia (in inglese o spagnolo, ma non in italiano, a questo link) e parla di una vera e propria classificazione tra cittadini di serie A, i dominicani di sangue dominicano, e di serie B, i dominicani nati e cresciuti nella Repubblica Dominicana, ma di origini haitiane, che non hanno più nemmeno accesso ai diritti umani fondamentali come il lavoro e le cure mediche, e non possono iscrivere i loro figli a scuola. Per migliaia di loro si prospetta una deportazione forzosa in un paese del quale non parlano più nemmeno la lingua. Perché?
Presto detto. Nel 2013 senza ragioni apparenti, il Tribunale Costituzionale della Repubblica Dominicana, prese una decisione sommaria che portò alla sospensione della cittadinanza a migliaia e migliaia di persone, interpretando retroattivamente una legge sulla nazionalità entrata in vigore nel Paese. Il Tribunale riconobbe che sì, la Costituzione dominicana riconosce il diritto alla cittadinanza a tutti coloro che sono nati sul territorio della Repubblica tra il 1929 ed il 2010, coloro che al momento della nascita erano figli di persone senza documenti, ossia irregolarmente sul territorio dominicano, erano considerati, retrospettivamente (ed arbitrariamente) non Cittadini.
Una decisione che vìola palesemente tutti i trattati sui diritti umani firmati a livello mondiale.
Nel 2014 il presidente dominicano cercò di risolvere la questione, ma lo fece firmando una legge farraginosa, non chiara, in una parola inutile, chiamata “Legge di Nazionalizzazione”, il cui impianto impossibile e non chiaro ha peggiorato la situazione anziché migliorarla.
La confusione ha dato la stura alle intemperanze delle autorità di polizia che arbitrariamente e violentemente, hanno arrestato, imprigionato e quindi espulso decine di dominicani di origini haitiana basandosi esclusivamente sul loro libero arbitrio e sull’impunità che troppo spesso è a favore di chi discrimina e sfavorisce chi è discriminato.
Ora i figli di cittadini dominicani di origini haitiana sono “sospesi”: hanno perso il diritto all’istruzione, alla sanità. Non possono vivere una vita normale. Una situazione vergognosa che vi abbiamo voluto raccontare. Un altro paese che avremmo voluto visitare, ma nel quale non spenderemo un centesimo del nostro denaro.
(4 luglio 2015)
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