E’ arrivato come il Messia, come arrivano tutti i Messia, con le profezie: tre anni di meno per gli abitanti della pianura padana, nel 2015 si fallisce, “Comando io” detto per “far felice” un giornalista perché l’avvento del Messia porta felicità e benessere: si doveva già fallire nel 2012 e poi nel 2013 diceva il comico eletto a Vate che distruggeva i computer in scena dicendo che non servivano a nulla ed erano diabolici, prima di scoprire la loro “diabolica” capacità di aggregazione virtuale sul nulla.
Arriva in Senato per una conferenza-stampa fiume, dicono, il Vate del M5S orfano del suo doppio, che pare sia in ospedale, non che m’importi, si lamenta del poco tempo per le risposte, lui che è uomo di monologhi, un uomo di spettacolo che ha costruito le sue fortune sui compensi stellari percepiti dalla RAI molto, molto tempo prima di scoprire che erano “scandalosamente alti”, soprattutto ora che li percepiscono altri.
Scomparso in Trentino il suo M5S, che cresce a livello nazionale, il semi-dio si lascia andare a una dichiarazione-brivido “Al voto subito e se perdo me ne vado”. Lo ha detto anche Berlusconi. Almeno venti volte, ma ce l’abbiamo ancora tra i coglioni.
E’ tutto schifosamente uguale al passato ciò che dicono questi Messia del nuovo.
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