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Dei fasti spenti o del futuro. La scelta è qui e ora

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di Alfredo Falletti

La storia è fatta di epoche e quella che si sta appropinquando è quella eurasiatica/asiatica.

L’Occidente che in fin dei conti si riduce a USA ed UE vede i primi paragonabili ad una vecchia meretrice in disarmo, tenutaria di un lupanare che vive ancora dei fasti ormai lontani e luogo di “lavoro” di altrettante vecchie glorie di letti sfatti e divani di broccato ormai lisi, sfiorite bellezze cadenti, rissose e pronte a vendersi a chi possa garantir loro un minimo di sopravvivenza e “salotto buono”.

Dall’altra parte del muro innalzato pensando di tener fuori la plebe del mondo, ci sono Paesi che forse o certamente non avranno una tradizione democratica come il nostro (che la Costituzione la oltraggia quotidianamente facendo  scempio dei diritti fondamentali); certamente hanno un bagaglio non indifferente di problematiche sociali, ma hanno lavorato duro (incontestabilmente facendo a loro volta scempio di umanità e di diritti), ma altrettanto inopinabile è la realtà di un nuovo fronte composto da Paesi in corsa verso lo sviluppo, che hanno realizzato obiettivi inimmaginabili in termini di infrastrutture, tecnologia e purtroppo anche in proliferazione di industria bellica, ma che stanno soppiantando il vecchio e decrepito “occidente” diventando un nuovo mercato pronto ad assorbire prodotti dai paesi “non allineati” (leggi non asserviti) agli USA e pronto a fornire materie prime a costi enormemente più contenuti di quelli imposti senza criterio – che non sia lo spropositato arricchimento personale – dall’inquilino della Casa Bianca e dai suoi lacchè europei.

Sono ormai anni che gli imbonitori del vecchio Occidente cercano di truffare tutti con la storiella falsa e miserabile di una Russia isolata sul piano internazionale e pronta a crollare, di un Putin malato e moribondo, di una situazione sociale nella quale la popolazione è fortemente contro Putin.

Soltanto gli sprovveduti e gli ingenui hanno potuto crederci.

Tutto il panorama extra “occidentale” non abbandonerebbe mai la Russia, una delle colonne portanti dei Brics che equivalgono ad oltre il 50% della intera popolazione mondiale e composta da paesi in velocissima via di sviluppo – ai quali si stanno rivolgendo grandi Paesi come il Canada, il Messico, il Vietnam creando rapporti commerciali alternativi a Trump e ai suoi servi europei. Tutto per dire che quel che è accaduto in Cina in questi giorni è un chiaro messaggio su chi vuol “sembrare” e chi, invece, “è concretamente”.

Putin è uscito dal vertice cinese con Xi palesemente rafforzato e spavaldamente si è scrollato di dosso la polvere del mandato di arresto internazionale del tutto ignorato dai presenti.

Xi Jin Ping ha mostrato al mondo solo una minima parte di quel che sia la nuova Cina del XXI secolo economicamente e purtroppo anche militarmente manifestando sicurezza per i nuovi armamenti silenziosamente creati negli ultimi anni e pronti ad invadere il mondo con tecnologia di qualità a costi estremamente competitivi (a cominciare dalle auto elettriche).

Il presidente indiano, Nerendra Modi, con quella stretta di mano con il Presidente cinese mostrata al mondo ha lanciato un chiaro messaggio di riavvicinamento concreto alla Cina; messaggio che arriva dal primo Paese più popoloso al mondo e con un trend di crescita molto importante, “soltanto” il 6,80% di aumento del PIL: oltre tre miliardi la popolazione complessiva dei due Paesi.

Ben poco da dire a parte che si sta consolidando un asse economico, politico, sociale, energetico che sottovalutare sarebbe un suicidio per i singoli Paesi europei e per l’Unione nel suo complesso.

Che l’Occidente continui, quindi, ad imbellettarsi rughe e borse sotto gli occhi coprendo tutto sotto mascheroni di omertà dinanzi a guerre orribili ad ancor più feroci massacri di innocenti stando attenti a non urtare il padrone e coloro che lo foraggiano schernendosi dietro alibi storici ormai consunti facendo propri i modi e i principi di coloro che furono aguzzini ed oggi sono diventati esempio da emulare.

Continui questo “parruccone” senza memoria a cullarsi tra ricordi di finti fasti dí cartapesta e ostentazioni di sé in fiere di vanità ormai lontane nel tempo.

Oppure recuperi dignità dalla storia millenaria che ha visto l’Europa essere culla della civiltà, dei diritti, del progresso umano e scientifico e riproponga il suo ruolo indipendente da ogni condizionamento e servilismo degli ultimi ottant’anni.

 

 

(4 settembre 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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