di Paolo M. Minciotti
Diventato noto in Versilia per essere l’inventore delle ronde-anti-spaccio (che fa sbellicare dal ridere, ad avere voglia di ridere) nel privato il 20enne nascondeva ben altre abitudini, secondo le accuse.
Ad esempio, secondo le accuse del compagno 33enne convivente, il 20enne autonominatosi salvatore della Versilia che andava presumibilmente in giro a cercare colpevoli fuori da casa sua, aveva minacciato il compagno di morte, prima di rinchiuderlo in casa in modo che non potesse uscire (i Carabinieri intervenuti con due pattuglie, non sono riusciti ad entrare nell’abitazione e hanno dovuto interrompere la corrente elettrica per forzare l’uscita) e aveva aggredito il compagno con un manganello e lo aveva minacciato con un coltello (che i Carabinieri hanno ritrovato durante la perquisizione in casa).
Cosa dire di un simile esempio di moralità pubblica, e di nefasti vizi privati qualora le accuse fossero confermate, se non che questo paese (non si citerà la cittadina tutta fumo e arrosto pochissimo, salvo carnevalate, che per dovere di cronaca) è sempre più popolato da gentuccia il cui ruolo pubblico, che spesso si ritagliano da soli senza che nessuno glielo chieda agendo ai limiti della legge, non coincide affatto con i viziucci, sempre privati e tenuti ben nascosti, che poi esplodono con violenza e diventano pubblici.
Così finisce, o forse inizia, il triste capitolo finale di una storia tristissima alla quale la politica non è certo estranea: perché quando la politica giustizialista per un voto fa passare il messaggio pubblico che la giustizia-fai-da-te è legittima allora poi dà la stura, non crediamo del tutto inconsapevolmente, a questa roba qua: al ventenne di bell’aspetto, che si erge a paladino contrapponendosi alla triste storia del degrado da spaccio con le sue ronde da asilo infantile, salvo minacciare il suo famigliare convivente e rinchiuderlo nella casa di famiglia senza lasciargli la possibilità di uscire.
Bella giustizia del cazzo, se è consentita la volgarità (e questo campione di incoerenza ci insegna che sì, è consentita).
(20 agosto 2025)
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