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HomeGiustappunto!La Rai sta diventando uno stucchevole “girone infernale”

La Rai sta diventando uno stucchevole “girone infernale”

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di Vittorio Lussana

I giornalisti del servizio pubblico della Rai hanno dichiarato uno sciopero dalle 5.30 di lunedì 6 maggio scorso, fino alle 5.30 del giorno dopo, con l’Usigrai che ha denunciato un controllo eccessivo sul lavoro giornalistico e un tentativo di trasformare l’ente di Stato in uno strumento del governo”, cioè per fare una propaganda messianica da cattolici ripugnanti, con i paraocchi mentali.

Subito è sorta la questione sulla riuscita dell’iniziativa, perché Tg1 e Tg2 sono andati in onda lo stesso, grazie ai crumiri dell’Unirai, gente perennemente a 90 gradi, essendo dei meri passacarte di politici ed editori. Per non parlare dei titoli in prima pagina de ‘il Giornale’ e ‘Libero’, che hanno segnalato un vero e proprio flop quando, in realtà, allo sciopero hanno aderito circa l’80% dei colleghi di Saxa Rubra, via Teulada e viale Mazzini. Ma “l’importante è nascondere”, come dicono le mogli dei cornuti. I quali, stanno utilizzando la Rai senza alcun ritegno, come nelle televisioni delle democrazie socialiste dell’Europa orientale del secolo scorso. Perché i comunisti, alla fine, sono sempre gli altri…

I comunisti italiani, per lo meno ci hanno provato a cambiare, almeno in parte. A destra, invece, no: di fare almeno un tentativo per emanciparsi dalla propria condizione di opportunisti senza scrupoli per diventare persone per lo meno accettabili, è questione che proprio non li tocca. Non gli passa neanche per l’anticamera del cervello di essere dei fuori tempo, dei fuori moda e dei fuori di testa.

E infatti, ben presto salta fuori una descrizione della quotidianità lavorativa: la collega di Rainews24, Enrica Agostini, intervenendo a Palazzo Grazioli, presso la nuova sala della stampa estera (quella col passaggio segreto per le zoccole, ndr), ripresa in un video dall’Huffington Post ha raccontato: “Noi non abbiamo dato la notizia di Lollobrigida e del treno fermo a Ciampino, se non dopo ore. Solo dopo che il Comitato di redazione ha fatto pressioni. Stessa cosa per Giambruno e Gratteri. Mentre siamo costretti a dare notizie, in cui si parla della Meloni come di una grande statista. È un corpo a corpo quotidiano. La nostra battaglia”, ha aggiunto la Agostini, “viene fatta perché quanto sta succedendo in Rai, succederà, a cascata, in tutte le altre aziende. La politica non vuole più le domande: mandano dei video autoprodotti di pura propaganda. E tutto ciò succede oggi con la destra, non con la sinistra: ogni giorno, ormai, contratto ogni singola parola da mettere nel pezzo”.

Insomma, per farla breve, i ripugnanti, sempre assolutisti e assertivi su qualsiasi argomento per mero meccanismo comportamentale – un metodo che non funziona più, nell’anno di grazia 2024, perché fa solamente ridere – si stanno proprio comportando in stile ‘Fascisti su Marte’, il film di Guzzanti e Skofic. Un’intero pezzo di Paese è rimasto negli anni ‘30 del secolo scorso, vivendo nel terrore che tutto, all’improvviso, possa finire. Una connotazione che non significa altro che essere dei malati di mente, appena usciti da un manicomio a cui sono state improvvisamente aperte le gabbie.

Lo capiranno gli italiani, questa volta? Ma quando mai: c’è ancora qualcuno ci spera? Persino Bettino Craxi, quando Silvio Berlusconi, nel 1993, cercò di convincerlo a partecipare alla fondazione di Forza Italia, rispose: “Allearsi con quelli? Mai”! Eppure, gli italiani non capiscono: “So’ de coccio”, si dice a Roma. E non capiscono non tanto perché siano fascisti anche loro, ma in quanto cattolici con i paraocchi, che leggono la realtà a spicchi e blocchetti. A segmenti, insomma.

Dispiace moltissimo per i colleghi della Rai, tra i quali vi sono tantissimi amici. Eppure, l’Italia è ancora così: noi non abbiamo più né i liberali, ne i socialdemocratici, né i cattolici-democratici, ormai. E ci tocca fare i conti con le sdoganature da pallottoliere di Silvio Berlusconi e del suo marketing astratto, che era persino offensivo nel mentire spudoratamente a questo famoso “popolo” dei miei stivali. Una parola, “popolo”, che significherebbe tante cose: pluralismo, differenze, dialetti, democrazia in fondo. Mentre invece, si lascia inquadrare come un plotone da caserma, per andare a votare: “Giorgia! E sai cosa bevi…”.

Qualcuno mi dice: “Ma c’è sempre Forza Italia, che può svolgere un ruolo di mediazione”. E proprio in quel preciso momento, vedo la Ronzulli in collegamento a ‘L’aria che tira’ su ‘La7’, la quale, avendo un’interferenza nell’auricolare, se la prende con la Pina Picierno in studio, quando in realtà stavano parlando tutti, Manconi e Alemanno compresi, tranne l’europarlamentare del Pd. Questi stanno oltre le frutta, ragazzi: stanno già al caffè e all’ammazzacaffè.

E adesso, veniteci a dire che siamo noi “gli anti-italiani”. Solo perché abbiamo la sana abitudine di guardarci allo specchio.

 

 

(7 maggio 2024)

©gaiaitalia.com 2024 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

 

 

 



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