Ad Atreju saltano i nervi alla ministra dell’Università alla quale gli studenti si rivolgono con il loro: “Non ce la facciamo più, con il semestre filtro rischiamo di perdere un anno”, e mettono in scena la loro contestazione.
Lei, ministra dell’Università e della Ricerca, risponde come qualsiasi ministro risponderebbe (siamo sicuri?) al grido di: “Eccoli i contestatori, vi stavamo aspettando. Come diceva il presidente Berlusconi: siete sempre dei poveri comunisti“. Berlusconi, se non ricordo male, utilizzava toni diversi e persino Meloni, contestata in campagna elettorale da un’attivista, lo lasciò parlare. Uscendone a testa alta.
Gli studenti dell’Udu (Unione degli universitari) si alzano e contestano la Ministra, ma non si contesta la politica cercando di impedire l’intervento conclusivo di una ministra in carica. E non si risponde agli studenti che cercano il dialogo, a modo loro, certamente contestabile, chiamandoli i soliti comunisti e dando la colpa a Silvio Berlusconi (morto, azione di pessimo gusto). Dalle cronache parrebbe che gli studenti volessero risposte relative a una situazione di disagio che vivono in quanto tali, con particolare riferimento agli studenti di medicina, in seria difficoltà.
La risposta di una ministra della Repubblica non può essere l’irrisione anche se Bernini, prima di questo episodio, mai si era lasciata andare a toni discutibili come in questo pomeriggio dell’11 dicembre: “Prima di contestare fatemi parlare. Questo dimostra la vostra inutilità”, replica Bernini. Poteva risparmiarselo.
Intervengono la deputata Pd Irene Manzi e il senatore Pd Francesco Verducci, riporta Repubblica: “Davanti a ragazze e ragazzi che protestano legittimamente contro una riforma rivelatasi un colossale flop, la ministra ha pensato bene di rispondere non nel merito, ma insultandoli”. Poi Piccolotti di Avs: “Ma come si permette? Si scusi e si dimetta”.
Alle dimissioni nemmeno ci si pensa, ma certo, scuse formali non sarebbero male. Farebbero bene anche a lei.
(11 dicembre 2025)
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