di Samuele Vegna
Come agisce il fascismo trasversale? Noi ci sediamo ogni giorno sull’autobus, e abbiamo il biglietto. Chi non ha il biglietto, non dovrebbe potersi sedere. Secondo il fascismo trasversale se tu non hai il biglietto non puoi sederti, il fascista trasversale (e opportunista) invece può. Perché lui vale e si concede tutto, il suo essere allineato glielo consente: per bontà altrui, o forse per distrazione. Non certo per amor tuo.
Sotto la pila di documenti che tengono reclusə uomini e donne in strutture fatiscenti, giace un mandato di cattura della corte dell’Aja contro Vladimir Putin, che forse il Ministro Nordio ha dimenticato.
Prendersela con i deboli ed essere morbidi con i potenti sono le due linee di condotta completamente differenti che comunque sostengono la stessa narrazione e lo stesso metodo trasversale che da tempo si è insinuato nella nostra democrazia: il fascismo, inteso come democrazia illiberale come da putiniana neo-definizione, in piena fioritura come questa primavera. Un giorno avevamo ministri più rigidi contro il crimine, il terrorismo, i genocidi, talmente rigidi da mandare le nostre truppe fino in Iraq e in Afghanistan pur di stanare immonde bestie. Non servivano nemmeno i mandati di cattura internazionale ai tempi di Saddam o di Bin Laden, come invece oggigiorno non ci sono problemi per il nostro governo ad occuparsi, male, delle carceri e dei migranti, punendoli solo per il fatto che esistono e deportandoli.
Sul piano giuridico, noi come Nazione riconosciamo la CPI, ma sul piano politico, pare che non si possa arrestare un criminale capo di Stato di un Paese che invece non la riconosce; ci siamo inchinati di fronte alle grandi potenze come al solito, che tra l’altro hanno da tempo una mira strategica per cancellare le organizzazioni sovranazionali che limitano i loro movimenti e interessi, per lo più economici. E questo è il fascismo puro, che non vuole essere limitato o comandato nelle atrocità. E che giustifica le guerre d’aggressione inventandosi soluzioni che penalizzino l’aggredito (anche se questo è tutto un divenire e quel che scriviamo oggi domani non sarà più veri).
Ma dopotutto si sa che tra colleghi di fascismo trasversale, qualche favore se lo fanno. Come permettere l’incontrarsi di Trump con Zelensky fuori luogo in un luogo sacro ai cattolici, la Basilica di San Pietro, per dirsi sotto il tiro di fotografi cose che non sapremo mai, ai funerali del Papa più pacifista degli ultimi quarant’anni. Mica roba da tutti.
Tutto molto più ardito, di un pur ardito accostamento tra fascisti e biglietto dell’autobus.
(27 aprile 2025)
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