di Vittorio Lussana
Secondo il presidente degli Usa, Donald Trump, l’Unione Europea sarebbe nata “per fregare gli Stati Uniti”. Una frase incomprensibile, poiché molte delle cose che sono state fatte dagli anni ‘90 del secolo scorso in qua erano e sono sono state realizzate prendendo a modello il miracoloso sistema federale americano. In pratica, la Ue è stata costruita per essere come gli Usa e non contro gli Usa.
Tuttavia, è misterioso come mezzo mondo, ormai, veda l’Unione europea come fumo negli occhi. Tanto che cominciamo a credere che tutta questa avversione sia motivata dal timore che la Ue possa diventare un gigante in grado di ridimensionare il ruolo di potenza degli Stati Uniti d’America.
Dietro a tante critiche, insomma, noi pensiamo vi sia una forma di fastidio per l’assetto normativo che l’Unione europea sta cercando di darsi. E non solo in campo digitale. Oppure, che si tratti d’invidia per il successo di molte nazioni europee in campo commerciale. Evidentemente, un pezzo della societa americana vede l’Europa come un rivale economico, finanziario e anche politico. Un’ipotesi che potrà apparire sorprendente per i tanti sovranisti al sugo di casa nostra, ma che riteniamo fondata.
Sia come sia, alla fine siamo andati a rileggerci cosa pensavano gli americani all’inizio degli anni ‘90 del secolo scorso. E abbiamo trovato più di una critica al processo d’integrazione europea. Alcune erano persino costruttive e si basavano sul dubbio che la creazione di un’ampia zona Euro, in assenza di un bilancio comune potesse generare una valuta troppo forte, che avrebbe potuto irrigidire i prezzi delle merci sui mercati interni. E tutto sommato, questo tipo di previsioni erano scientificamente motivate. Ma molti altri economisti, in realtà, temevano l’euro come moneta concorrente del dollaro, indebolendo il ruolo globale che svolgevano gli Usa nel mondo. Cosa che, almeno in parte, crediamo sia ciò che sta accadendo veramente.
Anche sotto il profilo culturale, un intero pezzo di mondo sta semplicemente cercando di neutralizzare una società basata sulla solidarietà, anziché sull’avidità egoistica. E questo è un dato che sta dando molto fastidio: non è un caso se tante guerre, in fondo, sono esplose perché Paesi come l’Ucraina o la stessa Georgia volevano entrare a far parte della Ue.
Altro che mancanza di un progetto di società. Il vero problema delle principali potenze mondiali è esattamente quello contrario: non solo il disegno per un mondo migliore, regolato sullo Stato di diritto, rispettoso delle minoranze e basato su una forma di consapevolezza ambientale, esiste, ma dà anche molto fastidio, poiché lascia intravedere sullo sfondo il tramonto definitivo di tutti gli altri tipi di società, le quali invece vogliono mantenere in piedi il razzismo, il classismo, il nazionalismo e tutte le svariate forme di confessionalismo esistenti, comprese le teocrazie.
Insomma, in nome di dio e di una morale preconfezionata e falsa in quanto amorale, contraria a ogni forma di deontologia laburistica o di etica laica, è stata scatenata a tavolino una vera e propria guerra. Perché secondo certi demagoghi alla Steve Bannon (ma non solamente lui…), il mondo andrebbe benissimo così com’è, con le sue guerre, le sue mafie e le sue diseguaglianze basate sulla fame e lo sfruttamento delle risorse di interi popoli. E non si vuol comprendere che sarà proprio questo tarlo delle diseguaglianze che, alla fine, farà crollare ogni immobilismo.
Tornare indietro a tutti i costi e forzatamente, alla lunga porta una sfiga che nessuno riesce neanche a immaginare. E quando verrà il il giorno per esprimere un giudizio definitivo, anche sugli Stati Uniti d’America, ci ricorderemo senz’altro delle tante buffonate che un certo signore biondo, che voleva far impazzire il mondo, ha cercato di perpetrare alle spalle dei popoli.
E non soltanto di quelli europei.
(28 febbraio 2025)
©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)