Dunque Giorgia Meloni di tutti i miracoli, vedrete quanti ne farà in occasione della Legge di Bilancio, dopo i fatti terribili di Caivano e al netto delle dichiarazioni di una politica altra al potere in Campania da oltre un decennio che lancia proclami sull’occupazione militare di Caivano in televisione, va a Caivano, luogo già tristemente noto, oggi ulteriormente noto nel quale la presidente del Consiglio decide di andare in visita.
Sperando che non si risolva tutto in una nuova passerella alla Cutro, che non vengano rilasciate altre dichiarazioni roboanti alla “inseguiremo i mercanti di uomini in tutto il globo terracqueo“, che non si inventino soluzioni mirabolanti alla “reato universale” che riempie di ilarità al solo pensiero, va sottolineato il coraggio della presidente del Consiglio la quale ritiene che ovunque ci sia un problema sia necessaria la sua presenza e quindi ci mette la faccia. Che trovi anche una soluzione, è un altra questione, ma se non si può incolpare Meloni di tutti i mali d’Italia, le si può certamente suggerire di scegliersi con più cura la compagine di governo dato che lei dice una cosa e la sua maggioranza ne fa un’altra. E le soluzioni non è che può trovarle da sola. Potrebbe allora starsene zitta, dite voi? Questa è tutta un’altra questione.
Poi, siccome ce n’è una diversa tutti i giorni, apprendiamo da diversi notiziari radiofonici (quelli di Radio24 e Radiorai tra gli altri) che Meloni andrà a Caivano per “testimoniare la vicinanza del Governo alla popolazione” e al seguito della presidente di FdI e presidente del Consiglio pro tempore il ministro Piantedosi con il ministro Valditara a breve distanza: siamo alla replica della passerella di Cutro, mica che ci si aspettasse niente di diverso, e sappiamo che tra ciò che i governi dicono e quello che poi fanno sul serio ci corre un intero globo terracqueo.
Del resto a dire come la pensa un certo populismo di destra sulle violenze c’ha già pensato un certo Giambruno da Rete 4, che non è una provenienza geografica, ma un fatto.
Ora attendiamo il discorsino di fine visita per vedere con quali armi militarizzeranno il pregiato loculo caivanese. Per le soluzioni attendiamo un altro po’. Con tutta la polemica che c’è da fare per definirsi migliori di chi c’è stato prima, e con tutta la fatica che l’aspetta per arginare Salvini non rimane temo per altro. Nel mentre sono prevedibili implosioni nell’immediato post-europee.
(31 agosto 2023)
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