di Paolo M. Minciotti
La corsa al potere di Vox è stata un successone, diciamo. Ancor più successone è stato l’intervento di Giorgia Meloni alla convention dei neofranchisti spagnoli che ha ottenuto il risultato di convincere chi votata per loro a cambiare partito: – 19 seggi e di maggioranza di destra nemmeno l’ombra (l’articolo in spagnolo di Pablo “Pibe” Ruzi qui).
Partiti con l’ardire dei patrioti la caduta dei patrioti è stata altrettanto ardita, così come la mai annunciata, ma nei fatti l’unica possibile, alleanza del PP con il partito antiabortista, anti LGBTI, anti libertà individuali che ha avuto come risposta la fuga di circa un milione e mezzo di spagnoli da Vox. Molte grida e poco arrosto. succede quando ci si brucia.
A pochissimo è servita l’apparizione (quasi divina) di Nostra Signora di Fratelli d’Italia alla quale, lo sappiano quelli di Vox, dei destini delle destre neofranchiste spagnole frega giusto quello che le serve per diventare la Regina conservatrice di Bruxelles nel 2024, carica per diritto divino che, se Elly Schlein non fa disastri, le è stata sfilata dai socialisti europei il 23 luglio scorso, quando un Sánchez che tutti davano per morto è politicamente resuscitato ed è lì.
E il PP, da parte sua, dovrà fare i conti anche con le alleanze che non ha, mancando a Feijóo dieci seggi per raggiungere quei 176 che gli servirebbero per governare, persino se si alleasse con Vox (e se capisce di politica ha notato che gli spagnoli, anche quelli che lo votano, quell’alleanza non la vogliono). Finirà con un altro governo a guida Sánchez.
(24 luglio 2023)
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