Processo di Bergamo: quale giustizia per i 120mila morti da tachipirina e vigile attesa? #lorenzamorellocè

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di Lorenza Morello

In molti si sono detti felici e forse parimenti si son dichiarati indignati per il rinvio a giudizio di Conte, Speranza e compagnia briscola per l’affair Covid 19. Io devo dire che rientro nella schiera degli indignati.
Sì, sono indignata. Indignata dal fatto che anche questa volta l’occasione di far giustizia si riduca alla punta dell’iceberg quando invece i reati commessi per cui chiedere giustizia sarebbero ben altri. Chi risponderà infatti per un protocollo chiamato “Tachipirina e vigile attesa” la cui applicazione in modo conclamato ha determinato un numero di morti pari a circa 120mila minimo (dati precisi ahinoi non ci spettano) ma senza il quale il 90% di queste persone sarebbero ancora in vita?!

E chi pagherà per aver trattato le persone che hanno deciso (nel pieno rispetto, loro sì, della Costituzione) di preservare il proprio corpo da un trattamento sanitario che non si ha avuto il coraggio di imporre come obbligatorio (perché diversamente quei morti si avrebbero a risarcire) ma che con un bieco ricatto di mantenimento del posto di lavoro e di pseudo ricatto-informato ora sta mietendo milioni di vittime in giro per il mondo?

E, ancora, chi pagherà per la conclamata disgregazione sociale, per l’odio di cui trasudavano le strade al solo vedere circolare un individuo (in una strada o in una spiaggia deserte) perseguito e randellato come nemmeno i peggiori dei facinorosi che hanno sfasciato città e vetrine anche negli ultimi giorni.

Ve lo dico io. Forse di tutte queste cose pagherà la sottoscritta per il solo fatto di averne parlato. Perché mai come in questo momento storico l’oblivio ed il silenzio cadono su temi quantomai attuali di cui la nostra società porta ferite sanguinanti che difficilmente troveranno cicatrice.

Se sono delusa dal rinvio a giudizio dei personaggi di cui sopra? Sì, è molto. Perché i colpevoli che della nostra società hanno fatto carne da macello andrebbero perseguiti per ben altro. E perché la eventuale -e denegata- condanna per mancata zona rossa, ma ben si dica anche solo il processo in sé, aprono le strade al fatto che per le prossime (già ampiamente annunciate) sedicenti pandemie, qualsiasi amministratore potrà attuare le peggio misure restrittive (specie per chi non si dovesse attenere alle sedicenti misure sanitarie di volta in volta varate per far fronte all’emergenza – di cui parliamo ormai da un anno). E, da ultimo, anche in questo fanta-processo appena imbastito che ha scaldato il cuore di molti che senza ragione umanamente comprensibile (perché invero ragione non c’era) hanno sperato in una giustizia per i propri morti, basta con la manfrina del fatto inaspettato quando è ormai fatto notorio che dal 2013 in avanti sono stati tenuti dall’Unione Europea fior fior di corsi ai quali i massimi esponenti tra le nostre virostar televisive hanno partecipato sulla gestione delle “prossime pandemie” su distanziamento, punire i no vax e nascondere gli effetti avversi.

Perché, anche se va sempre di moda, qui c’è chi l’anello al naso non se la fa mettere da nessuno.

 

(7 marzo 2023)

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