di Giancarlo Grassi
La Nato ritiene che la guerra della Russia contro l’Ucraina non finirà presto, ma che l’Ucraina la vincerà con l’aiuto dell’Alleanza Atlantica; lo ha detto tra molte altre cose il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in una intervista al quotidiano tedesco Die Welt dove ha ribadito la determinazione della NATO ad aiutare anche se ci dovessero volere “mesi o anni” per battere Putin.
Stoltenberg nel rimarcare la volontà di “fare tutto il possibile” affinché il conflitto non si espanda, ha quindi dichiarato che “i membri della Nato non accetteranno mai l’annessione illegale della Crimea” e c’è da sperare che prima di parlare a nome di tutti i membri della NATO li abbia almeno consultati, perché in caso contrario si tratterebbe di una dichiarazione personale fatta diventare la dichiarazione di tutti.
La sensazione, da profani, è che il segretario della NATO abbia parlato alla Russia, più che ad altri, lanciando nello stesso tempo un messaggio alla Cina e agli altri simpatizzanti della finta guerra di denazificazione inscenata da Putin, che è in realtà un’invasione vera e propria basata sul falso sentire che l’Ucraina sarebbe caduta in tre giorni. Si è dimenticato, probabilmente non per caso, dell’UE.
Stoltenberg ha poi detto di ritenere che l’offensiva russa nell’Ucraina orientale non si sia ancora dispiegata per la resistenza di Kyiv e c’ha tenuto a rimarcare, importante in questa guerra di propaganda, lo “stridente contrasto” tra forze russe e ucraine con queste ultine che sono “coraggiose e sanno per cosa stanno combattendo” al contrario delle truppe russe che “soffrono di carenza di guida, di morale basso e molti neanche sanno per cosa si stanno battendo”. L’intervista a Die Welt ha poi sottolineato come la “NATO non sia parte belligerante” e ha definito irresponsabile la “retorica della minaccia nucleare da parte della leadership russa” perché la “guerra nucleare non può essere vinta e non dovrebbe essere mai combattuta, neppure in Russia” aggiungendo che secondo la NATO non ci sono indicazioni, dall’inizio delle ostilità, di un innalzamento di livello nella preparazione dell’arsenale nucleare russo.
L’intervista ripresa in Italia anche da Rainews, ha scatenato un putiferio all’interno del variegato (e spesso fin troppo aggressivo) mondo pacifista italiano che ha colto nelle parole del segretario generale della NATO il disprezzo per le decisioni sovrane di ogni singolo paese, che è l’antica tendenza dell’Alleanza a fare ciò che vuole in sfregio alle opinioni degli altri paesi membri, che è parte dell’Imperialismo americano, rinverdendo l’ostilità feroce contro gli USA.
Come sempre si è andati troppo in là, dimenticando che in questa guerra ci sono un’invasore, che è Putin, e un paese invaso, che è l’Ucraina, anche se è evidente che la NATO, Stoltenberg nel caso specifico, non può parlare per i 27 dell’UE senza che questi manifestino alle rispettive opinioni pubbliche le loro posizioni veicolandole dalle sedi opportune.
Non vale solo per Draghi e per i mal di pancia di Conte (dov’era Conte quando il parlamento votava all’unanimità l’invio di armi all’Ucraina con scadenza a dicembre 2022? Era al governo o chiacchierava con Salvini?), ma vale anche per tutta un’Unione Europea che deve uscire dallo stato di lillipuziano politico e decidere di operare sulle proprie debolezze rimediando agli errori del passato prendendo le decisioni che deve prendere. Una volta per tutti.
(8 maggio 2022)
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