di Giovanna Di Rosa
I 52 voti a Pierferdinando Casini, voti probabilmente tutti silenziosamente renziani, sembrano essere la novità vera e propria della terza votazione, che ha visto comunque la maggioranza dei voti validi finire a Mattarella, seguito da Crosetto che raddoppia i voti dei 52 seggi di FdI e tutti gli altri a seguire. La fumata è ancora nera con le 412 schede bianche e i soliti voti degli esuli grillini ad un improponibile Maddalena.
Svetta un tweet di Enrico Letta, politicamente durissimo.
Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del #Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) January 26, 2022
Centoventicinque voti a Mattarella sono comunque un segnale così come una dichiarazione di due minuti fa (scriviamo alle 16.45) di Salvini che parla di “soluzione vicina” e un’altra di Beppe Grillo che parla della “permanenza di Draghi a Palazzo Chigi” e di una “personalità autorevole per il Quirinale”.
(26 gennaio 2022)
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