di G.G., #politica
Nella sua Newsletter settimanale Azione, Carlo Calenda, la cui lista è a tutt’oggi il primo partito di Roma, scrive che “il modo in cui il PD legge il risultato elettorale, cioè “si vince mettendo tutto insieme da Conte a Calenda”, non mi convince affatto. L’esito di queste elezioni evidenzia invece la scomparsa politica del Movimento 5 Stelle e la sconfitta della destra sovranista. Occorre quindi rompere le alleanze con le forze anti sistema”.
Secondo Calenda questa “sconfitta” permetterebbe la costruzione di “un Fronte Repubblicano che metta insieme gli elettorati popolari moderati, liberali e socialdemocratici. Il Partito Democratico e Forza Italia devono però mostrare coraggio. Noi di Azione lavoreremo in questa prospettiva: chiudere la stagione del bipopulismo e aprire quella del riformismo pragmatico”.
Calenda parla quindi di una “una legge elettorale proporzionale con sbarramento altoe definito un sistema che “probabilmente aiuterebbe anche a recuperare una parte dell’astensionismo”. Rivolge poi un appello a Letta invitando il segretario del PD a prestare attenzione “perché la sconfitta di sovranisti e populisti risulterà vana se il PD continuerà a dare ossigeno ai 5 Stelle e a non capire che la frattura, oggi, si consuma tra l’elettorato responsabile, democratico ed europeista e chi cavalca disagio e paura. Sia a destra che a sinistra”.
“Non si può stare con Miccichè e Cuffaro in Sicilia e con Fico a Napoli”, chiude Calenda. Altrimenti si è “alla versione Toscana dell’Udeur”.
(19 ottobre 2021)
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