di G.G. #Laprovocazione
Pace fatta tra Grillo e Conte e pensiero al 2050 quando entrambi saranno freschi e tosti. Esce così dall’impasse la storia del M5S al limite dell’implosione e che, oseremmo dire grazie alle ambasciate di Di Maio, ora può guardare al futuro. Che nella politica attuale è sempre tra cinque minuti.
Il patto della spigola, questa mania di mangiare cose che nuotano è incomprensibile, serve a chiarire i dissapori che avevano allontanati i due leader nelle scorse settimane e iniziare a ragionare sul futuro del Movimento. Punto primo lancio del nuovo statuto,, archiviazione – non si sa fino a quando – della piattaforma Rousseau ed uso della nuova piattaforma voluta da Vito Crimi e l’incontro con Draghi sulla Gustizia su cui “il Movimento deve con fermezza” – quale fermezza, di grazia? – “far sentire la sua voce”.
Divisione dei poteri chiarita: Conte capo politico, il Vate Grillo si occuperà degli organismi di garanzia – insomma uno controlla l’altro, perché il Garante può sfiduciare il Capo politico – e Luigi Di Maio, sempre più potente più si fa invisibile, vero reggitore-tessitore dei giochi pentastellati. Una buona notizia anche per Travaglio. Se puede vivir…
(17 luglio 2021)
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