di Marco Biondi #Politica twitter@gaaitaliacom #iolapensocosì
Sfogliando le pagine e i gruppi dei renziani, non passa minuto che non ci sia qualche simpatizzante che non si lamenti della partecipazione di Italia Viva a questo Governo. Udite, udite! Se la prendono con Renzi, col Guru, con la Star che in tanti venerano! Dicono che la deve smettere, che se ne deve andare, che deve sbattere la porta! Che non se ne può più di questi “signor tentenna” con i quali “stiamo condividendo” questa terrificante esperienza.
Ma cosa c’è di vero?
A guardare le cose da fuori, obiettivamente, chi vota Italia Viva ha mille e più ragioni!
Un anno fa, quando è nato il Partito di Renzi (come amabilmente lo definiscono alcuni “piddini”), è stato presentato il famoso “Piano shock”: Opere pubbliche, abbondantemente finanziate dai precedenti governi e ferme per difficoltà burocratiche. La proposta era di sbloccarle utilizzando il “sistema Genova”. Si nomina un commissario, gli si danno i poteri per gestire il progetto e si parte. Posti di lavoro a iosa e opere infrastrutturali che finalmente partono. D’altra parte chi, se non Renzi poteva farsi venire un’idea del genere? In fondo Renzi, anche se non lo ricorda nessuno, è quello che ha completato la Salerno Reggio Calabria, (barzelletta che faceva ridere la stampa internazionale) e la variante di valico. Opere appese da decenni che lui ha portato a compimento.
Il piano è finito nell’indifferenza generale, fino a che finalmente è entrato nel decreto semplificazioni e, almeno alcune opere, rischiano ora di essere sbloccate. Nessuno ovviamente parla del fatto che il piano è quello di Renzi, che Dio ce ne scampi e liberi. Non nominarlo è uno dei requisiti fondanti di questo Governo. Ma almeno qualcosa si fa. Poi, a marzo, all’inizio del lockdown, le proposte folli che hanno generato rivolte social verso il “criminale” che voleva mandare a morte tutti gli italiani, perché si era permesso di dire che da questo virus non ce ne potevamo liberare presto, ma avremmo dovuto imparare a conviverci.
E il folle di Rignano che si permette di suggerire che con le scuole chiuse sarebbe opportuno procedere subito alle opere di manutenzione straordinaria, di consolidamento antitellurico, di adeguamento alle norme. Secondo voi quante scuole italiane hanno visto degli operai al lavoro prima di settembre 2020? Poi, sempre in preda ad allucinazioni, dice: con le tante strade da ripavimentare, perché non lo facciamo adesso che non c’è traffico e non rompiamo le scatole a nessuno? Se servono dei soldi, si trovano e si fa.
Esito? Credo vicino allo 0.
E poi, quando scopriamo che il nostro sistema sanitario è stato stravolto dalla smania (molto leghista) di affidarlo ai privati e di creare mega concentrazioni (chiudere tutte le piccole struttura per generare mega ospedali (con mega appalti), ecco che la proposta di ripensarlo immediatamente, ricorrendo al soldi del MES per riportare la sanità a livello territoriale e renderla più efficiente, viene spontanea. Ma, purtroppo, si scontra con i pregiudizi grillini. In questa situazione appare inevitabile che i sostenitori “vivaci” chiedano una svolta. Ma, ecco la novità, sono sorpresi, e delusi, dall’attendismo di Renzi.
Generare una crisi di governo in piena pandemia sarebbe da scellerati e Renzi lo sa benissimo. E poi che effetto sortirebbe? Forza Italia non vede l’ora di tornare ad abbracciare qualche bottone della stanza del potere. Offrirebbe, sacrificandosi ovviamente, la stampella per lasciare in vita il governo, magari con appoggio esterno, ma ottenendo, ovviamente, merce di scambio preziosa.
Renzi all’opposizione e senza più possibilità di fare qualcosa di buono e grillopiddini finalmente liberi di lasciare scorrere la legislatura senza rotture di scatole e senza bisogno di fare qualcosa di buono.
L’anziano colonnello Massimo d’Alema è già pronto a lustrarsi le stellette per diventare finalmente Presidente della Repubblica, alla faccia di tutti e di tutto. Così che mi tocca dirlo: Caro Matteo Renzi, ti prego, porta pazienza. Se non la trovi, fattela prestare! Ma non mollare o siamo rovinati!
(21 ottobre 2020)
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