di Giovanna Di Rosa #politica twitter@gaiaitaliacom #pentaleghismo
La stanno gestendo bene, questi ragazzacci, la faccenda della caduta del Governo: Così bene che ci propinano addirittura la ribellione programmata – ma fateci il piacere! – del presidente del Consiglio Conte, il quale pretende una delega per andare a parlare con l’Europa – questione che vi dà l’idea della condizione di subalternità del presidente del Consiglio ai due capetti partito. Quando mai Berlusconi, Renzi, Prodi, Andreotti, Craxi hanno preteso gli venisse accordato qualcosa? Quando mai s’è visto un presidente del Consiglio che pretende invece di prendere e partire? Succede quando il presidente del Consiglio non ha una maggioranza politica.
Dunque alle 18.15 del giorno in cui stiamo scrivendo il presidente del Consiglio che non ha voce in capitolo perché comanda Salvini, darà importanti comunicazioni agli Italiani. Proprio come se agli Italiani importasse qualcosa e non avessero problemi ben più seri del patetico teatrino messo in campo dal trio Conte-Di Maio-Salvini, in rigoroso ordine alfabetico.
In questo stesso in-fausto giorno il suo vicepremier Salvini, quello che lo comanda a bacchetta, dichiara, prima della sua dichiarazione alla quale probabilmente seguirà un’altra dichiarazione dell’altro vicepremier Di Maio, che dopo che avrà portato la disoccupazione al 5% l’Europa starà zitta. Naturalmente non dice una parola sul come la disoccupazione si ridurrà dal 10% al 5% in poche ore, perché quello è il tempo che il governo ha per rispondere all’Europa, e non fa cenno ad uno spread che alle 15.33 di oggi 3 giugno era di 278.70 punti con i mercati finanziari che per i titoli a 5 anni considerano l’Italia meno affidabile della Grecia. Tutto questo mentre il governo dell’eurexit giocherella con i minibot… E il PD ci casca e poi siamo noi anti-PD perché critichiamo la scemenza fatta.
Seguirà commento, non necessariamente immediato, alle dichiarazioni del presidente Conte che non ne può più, l’informazione di regime va in quella direzione, di un governo nel quale non si decide e sposa la libera [sic] scelta di dare un ultimatum al governo: o si cambia strada o mi dimetto.
Francamente tutto ‘sto casino per giustificare ciò che tutti hanno già sotto gli occhi da settimane sembra esagerato. Ma il teatrino piace ai politici di questo paese, soprattutto a quello che condannano il teatrino della politica a parole.
(3 giugno 2019)
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