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L’Opinione: Le scale immobili di Virginia Raggi

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di Marco Biondi #Roma twitter@GaiaitaliaRoma #L’opinione

 

Quanto sta accadendo a Roma è l’esatta rappresentazione delle enormi deficienze del Movimento 5 Stelle. La giunta Raggi, insediatasi col clamore dei poveri che finalmente arrivano al Potere e sconfiggono gli aristocratici usurpatori, ha palesato fin da subito le sue carenze strutturali, specchio di un Movimento senza capacità.

Inutile ripercorrere tutte le tappe del disastro, ma è forse utile riepilogare il senso di quanto accade.

Che abbiano trovato una città piena di problemi è noto a tutti. Che poi l’origine dei problemi risalga principalmente alle giunte cittadine di Alemanno ed a quelle regionali di Storace e Polverini, è molto meno noto, almeno a chi non conosce a fondo la storia recente delle amministrazioni capitoline. Anche la magistratura ha evidenziato come l’influenza di Mafia Capitale sia iniziata con Alemanno, ma questo non conta ai fini della nostra storia.

Resta l’innegabile fatto che la giunta Raggi non solo non sia riuscita a starsene lontana da quelle influenze, e gli ultimi arresti lo confermano, ma che, grazie alla loro incompetenza ed incapacità, ne abbiano addirittura, magari inconsapevolmente, aggravato le conseguenze.

Aver rinunciato alle Olimpiadi già testimonia quanto sapessero di non essere capaci di stare lontano da quei condizionamenti, e forse persino l’immobilismo dei cantieri ne è una conseguenza. Ma il danno pesantissimo che stanno subendo i cittadini romani prima di tutto, ma anche il nostro Paese per via dell’incredibile importanza turistica che riveste la città, è che è venuta meno completamente l’azione di monitoraggio della normale manutenzione che qualsiasi città del Mondo deve avere.

E questo, credo, dipende dal fatto che il non conoscere le dinamiche della gestione amministrativa della città oltre che essere politicamente ingessati ed in perenne lotta tra correnti, comporta il totale immobilismo non solo nel progresso della città, ma anche la mancanza di controllo sulle normali attività di manutenzione e di gestione del bene pubblico.

Le scale mobili che si rompono non sono solo colpa delle imprese che ne hanno l’appalto, sono soprattutto colpa dell’amministrazione che ha mancato colpevolmente dimenticato di controllare che queste imprese facessero il lavoro per il quale erano pagate.

Le piante che precipitano sulle strade della città, la mancata manutenzione dei parchi pubblici, deposito di immondizie e di sporcizie che li rendono infrequentabili per la maggior parte, perfino gli stessi cantieri che restano perennemente quasi immobili e costringono i cittadini ad infinite gimcane tra restrizioni e deviazioni, senza che si vedano quasi mai macchine e persone al lavoro, probabilmente è da ascrivere all’ignavia dei Comune dei confronti  di chi dovrebbe fare, ma non fa.

Chi non ha soldi da spendere, dovrebbe quantomeno accertarsi che quei pochi vengano spesi bene. La Giunta Raggi non lo sta facendo. Non lo ha mai fatto. Perché se alla mancata programmazione di iniziative volte a risolvere i problemi atavici della città (trasporti, parcheggi, rifiuti, ecc.) sommiamo l’inefficienza nella gestione ordinaria ed il mancato controllo sulle attività appaltate, troviamo la situazione imbarazzante che la città presenta in questi giorni. Dopo quasi 3 anni dalle elezioni.

L’imbarazzo maggiore viene dal Partito che queste elezioni le ha vinte. Se avessero un minimo di etica e di rispetto per i cittadini, avrebbero da tempo obbligato la Raggi alle dimissioni. Invece non lo fanno, perché non vogliono ammettere il loro fallimento e, men che meno, rinunciare ai lauti stipendi che si incamerano i loro eletti.

Ho sempre sostenuto che il Movimento 5 Stelle rappresenta il peggio della vecchia politica, arraffona, attaccata alla poltrona, incurante del bene pubblico. Roma ne è l’esempio lampante. Non sottolinearlo da parte dei partiti avversari è una inconcepibile mancanza. Bisognerebbe pretendere le dimissioni ogni giorno, con manifestazioni che abbiano una eco mediatica mondiale. Invece, ci resta solo qualche iniziativa individuale e l’associazionismo spontaneo. Il che dimostra quanto sia difficile, seppure si riusciranno ad ottenere mai le dimissioni, presentare una alternativa credibile. Sconfitta la Raggi, l’ipotesi di trovarci la Meloni sindaco è concreta. E, visto il drammatico fallimento della Raggi, si rischia pure che faccia una bella figura.

PD, se ci sei, batti un colpo!

 





(1 aprile 2019)

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