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Sea Watch 3: “Pleasure yacht” sta per “Nave da Diporto”. L’ignoranza è contagiosa come la cattiveria

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di E.T. #Politica twitter@gaiaitaliacom #Seawatch3

 

Con la questione Sea Watch 3 il governo dei ridicoli è riuscito ad arrivare ad un tale livello di cretinaggine (dis) informativa da fare rabbrividire. L’ultima bufala ad uso e consumo di chi ci casca ha a che fare con il presunto status di yacht – quindi nella narrazione toninelliana, ad uso e consumo di coloro che cercano piaceri e tali piaceri praticano, la repressione sessuale continua a fare vittime – della nave Sea Watch 3, complice una classificazione che la definisce (vedi foto) “Plasure yacht not engaged in trade” che significa, per il popolo dei dementi che non è formato soltanto da adepti della setta pentaleghista, che la Sea Watch è uno yacht tout court, come quello di Beppe Grillo (vedi foto).

Disgraziatamente per chi sta disegnando il mondo ad immagine e somiglianza dell’ignoranza che va in coppia con la cattiveria, una coppia che non divorzia mai, la dizione “pleasure yacht” sta per “Nave da diporto”, vi infiliamo un link qui, così che possa essere la stessa Capitaneria di Porto a confermarlo. Nel caso preferiate non credere a noi.

La dizione “not engaged in trade” esclude ogni azione commerciale.

Nel caso vogliate ulteriori dettagli eccoli qua:

 

Carattere di specialità della disciplina del diporto

Il Decreto legislativo 18 luglio 2005, n. 171 – c.d. “Codice della Nautica da Diporto” – e il Decreto ministeriale n. 146/2008 costituiscono la fonte principale di disciplina della materia e, per tutto quanto non espressamente previsto, si applicano le leggi, i regolamenti e gli usi di riferimento ovvero, in mancanza, le disposizioni del Codice della navigazione.

Tipologie di unità da diporto

Le unità da diporto si distinguono (art. 3 del codice del diporto) in base alla lunghezza in:

  1.   natanti da diporto fino a 10 metri,
  2.   imbarcazioni da diporto, oltre i 10 e fino ai 24 metri,
  3.   navi da diporto oltre i 24 metri sono.

La navigazione da diporto può essere effettuata per scopi sportivi o ricreativi dai quali esuli il fine di lucro (pleasure yacht) o per fini commerciali. In quest’ultimo caso l’unità da diporto è impiegata in:

  1. Contratti di locazione o noleggio (commercial yacht);
  2. Insegnamento professionale della nautica da diporto;
  3. Appoggio ai centri d’immersione (c.d. Diving).

Alle citate tipologie di utilizzo delle unità da diporto, si aggiunge la categoria delle “Navi in navigazione internazionale adibite esclusivamente a noleggio per finalità turistiche” (c.d.”SuperYacht“).

 

Fine dell’ennesima bufala. Se poi anche la Sea Watch fosse una “nave di piacere” come bufalato dal blog del Vate che lo yacht di piacere ce l’ha sul serio, ogni comandante di una nave ha l’obbligo di prestare soccorso a chiunque si trovi in pericolo di vita in mare (UNCLOS, art. 98.1).

 




 

(2 febbraio 2019)

©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

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