di Redazione #veneto twitter@gaiaitaliacom #razzismo
Il razzismo becero veneto-leghista ha subito uno stop, non sappiamo quanto inaspettato, dalla Consulta che ha bloccato la Legge che prevedeva la priorità d’accesso agli asili della regione a coloro che sono residente in Veneto da almeno 15 anni. Un obbrobrio e un insegnamento alle generazioni future alla legittimità della discriminazione per legge che la Consulta ha bloccato.
Si tratta anche di un primo stop all’iniquo razzismo carico d’odio verso i più deboli, contenuto nel contratto di governo di M5S e Lega che prevede asilo nido gratuito solo per gli italiani: populismo, razzismo e ignoranza vanno sempre di pari passo. La sentenza della Consulta, scrive Repubblica, perché “la configurazione della residenza protratta come titolo di precedenza, anche rispetto alle famiglie economicamente deboli, si pone in frontale contrasto con la vocazione sociale degli asili nido”, un servizio che “risponde direttamente alla finalità di uguaglianza sostanziale fissata dall’articolo 3, secondo comma, della Costituzione, in quanto consente ai genitori (in particolare alle madri) privi di adeguati mezzi economici di svolgere un’attività lavorativa“.
La Corte ha poi sottolineato l’irragionevolezza del “ritenere che i figli di genitori radicati in Veneto da lungo tempo presentino un bisogno educativo maggiore degli altri”. La norma bocciata era fortemente discriminatoria anche nei confronti delle famiglie italiane che si fossero dovute spostare in Veneto per questioni di lavoro anche se è stata venduta come misura nei confronti degli immigrati.
(25 maggio 2018)
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