di Giancarlo Grassi #politica twitter@gaiaitaliacom #governo
Sembra essere soltanto una persona a non sapere chi probabilmente non sarà mai presidente del Consiglio, e quella persona è colui che più di ogni altro si sente già presidente del Consiglio ed è convinto di avere preso, personalmente, undici milioni di voti: a tanto arrivano la pochissima preparazione e la moltissima arroganza di Luigi Di Maio che nemmeno riesce ad accorgersi che il passo prossimo venturo sarà una specie di pre-incarico a Matteo Salvini che tenterà di fare un governo, con quali voti non si sa, ma l’importante è provarci.
Da Forza Italia arriva una comunicazione che lascia poco spazio a dubbi: “Stanchi di prendere schiaffi in faccia”. Salvini, da parte sua, è così convinto di essere dio da oscurare dio stesso e da dimenticarsi che è dio-Berlusconi a comandare nella coalizione di centrodestra e non Matteo Salvini. Ne deriva che con Berlusconi tra i piedi, che è colui che comanda in barba a Salvini, nemmeno Salvini potrà fare nulla, perché per tutta una serie di motivi – quelli elettorali sono gli ultimi – che a Salvini sono assai noti, la coalizione di centrodestra è indissolubile. Prima di tutto perché è a Berlusconi che va bene così.
Quello che pensiamo, ma noi siamo poveracci, è che la resistenza ad oltranza di Di Maio e del suo movimentucolo cialtronesco, che piace al 32% degli Italiani, ma è detestato dal restante 68% che ha votato altro, sia dovuta al non voler dare ad un esponente di Forza Italia, quella Casellati che convintamente hanno votato alla presidenza del Senato, il potere che le deriverebbe dall’essere lei, quindi Forza Italia, a trovare la quadra per il governo. Se l’incarico fosse stato dato a Roberto Fico, che Di Maio ha messo dove sta per toglierselo dai piedi, come se Roberto Fico avesse un senso politico, le cose sarebbero andate forse diversamente, perché una quadra sarebbe forse già stata trovata. Probabilmente a sinistra e non a destra come le radici culturali [sic] dell’ex steward del San Paolo miracolato da Grillo & Casaleggio vogliono.
Cosa succederà ora? Assolutamente nulla. Casellati andrà al Quirinale, i giornali titoleranno “L’ira di Mattarella”, ci saranno i richiami, la Rai dirà “forse ci sarà ancora spazio per trattare”, Salvini dirà “Ghe pensi mi”, il PD verrà tirato per la giacca per andare al governo e si rischierà, ancora una volta, di far governare forze che non hanno vinto le elezioni. Una soluzione cialtronesca, ma in un paese di cialtroni cosa volete che succeda, che venga assegnato un premio Nobel per la politica?
Siamo d’accordo con Vittorio Lussana: questo paese andrebbe commissariato dall’UE.
(20 aprile 2018)
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