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Il Cuperlo buonista: “Resto nel PD per costruire un ponte tra noi e la Sinistra”

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di Giancarlo Grassi

 

 

 

Ecco Gianni Cuperlo in veste buonista che usa il plurale majestatis, come ogni uomo che si da’ una certa importanza fa, per spiegare come mai rimane nel PD. Non può certo dire che nessuno lo vorrebbe tra i piedi e che avrebbe le stesse probabilità di entrare in parlamento che ha di diventare un uomo simpatico, così che si inventa un ruolo essenziale.

Gianni Cuperlo è così: deve inventarsi ruoli essenziali per convincersi di essere qualcuno e non essere qualcuno che è sempre stato nelle mani di qualcun altro, prestandosi ad essere la longa manus di Bersani e prima di D’Alema e poi di Fassino ed ancora di D’Alema, così che ora il buon Cuperlo che apparì come un ectoplasma sospirante nella Gay Street romana per fare presenza in un momento di lutto – alla solita figuraccia del PD c’aveva pensato Maria Cecilia Guerra con un discorso ascoltato in silenzio da centinaia di persone che non la applaudirono nemmeno per sogni, salvo poi tributare un’ovazione a Vladimir Luxuria – perché la sinistra e diritti vanno in questo paese come lo sporco e il sapone nel regno d’Inghilterra – ha deciso di dichiarare “Rimango nel PD per costruire un ponte tra noi” (cioè la minoranza interna agli ordini di D’Alema che deve sabotare Renzi a tutti i costi) e “il resto della Sinistra” che è quella cosa indefinita che si scinde ogni sei o sette battiti di ciglia, proclamandosi la vera sinistra e che non si rende conto che finché ci bazzica in mezzo D’Alema rimarrà sempre una cosa di destra.

Cuperlo, uomo della sinistra vera, quella che grazie al suo essere di vera sinistra ha fatto il governo delle grandi imprese [sic] con Berlusconi agli ordini di Monti è la stessa che ha retto – con Berlusconi – il governo Letta, salvo poi farlo saltare in aria per innescare il primo governo Renzi e poi decidere di farlo saltare in aria, e che si preparano al prossimo governo di sinistra con il M5S per poi illudersi di farlo saltare in aria… Perché la sinistra di Cuperlo è così: rivoluzionaria. Lo si nota dall’incedere regale dell’ex presidente del PD la cui egopatia deve essere pari al suo sentirsi su una nuvola mentre con divino incedere si reca al cesso per le funzioni corporali, che Google ci perdoni.

Dunque sappiate che Cuperlo resta nel PD per fare bene al PD non perché nessuno lo vuole tra i piedi, non perché piuttosto che votarlo ci si taglierebbero le mani, non perché non aveva nulla da dire vent’anni fa ed oggi dovrebbe stare zitto… No. Lui rimane dove sta perché ha una missione che per lui è salvare il PD, ma per il resto degli Italiani e per la stragrande maggioranza degli elettori PD – che già nel 2013 gli ha detto in soldoni che avrebbero potuto anche togliersi dalle balle – è rimanere attaccato alla poltrona come una lumaca alla sua casetta.

E il concetto è più o meno lo stesso.





(17 luglio 2017)

 

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