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L’inutilità di certi dibattiti televisivi a tempo con domande sempliciotte e finta par condicio

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di Il Capo

 

 

 

 

 

Il dibattito tra Michele Emiliano, Andrea Orlando e Matteo Renzi è stato assolutamente inutile e, come questo altrettanto inutile quotidiano ha scritto da qualche  altra parte, non ha spostato un voto né dentro né fuori il PD. La redazione di Sky Tg24, che ha ospitato il dibattito, ha preparato una serie di domande da scuola media pretendendo risposte articolate in 30 secondi o massimo un minuto, così da essere sicuri di far parlare gli ospiti per slogan comprensibili, più o meno, da tutti. Sono poi riusciti, nel breve volgere di un’ora e un quarto, a far sforare più volte Emiliano, ma non Renzi né Orlando, a far capire chiaramente che la bilancia pendeva dalla parte di Orlando in quanto a simpatie personali, e ad infilare due capolavori di giornalismo televisivo come le domande: “Che poster metterebbe in camera se avesse 15 anni?” o “Dovendo dimostrare di interessarvi ai giovani diteci qual’è stato il video più visto su You Tube nel 2016?” che veniva voglia di gridare che non si era al Rischiatutto (con rispetto per Mike Buongiorno e Fabio Fazio e rispettive vedove) e che secondo Sky evidentemente la sintonia con i giovani si misura dalla conoscenza del numero di visualizzazioni dei video di Fedez e J-Ax su You Tube.  La domanda era faziosa, perché è noto l’endorsement di J-Ax per Emiliano, ma anche su questo meglio sorvolare, perché il giornalismo serio è una cosa, quello per scuole medie è un’altra. A voi scegliere quale dei due sta su Sky.

Naturalmente nel post dibattito via alle fantasiose ricostruzioni sul già visto, con tanto di dichiarazioni tagliate ed ospiti in studio che “interpretano” ad uso e consumo di un’audience che forse nemmeno hanno, ciò che si è appena potuto ascoltare integralmente in diretta. E’ il giornalismo dell’ombelico, quello che fa godere chi lo fa e molto meno chi lo segue.




 

(27 aprile 2017)

 

 

 

 

 

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