di G.G.
Alla fine un minimo di giustizia s’è fatta e gli attivisti vittime della furia della forze dell’ordine, era Fini il ministro degli Interni dell’epoca, saranno risarciti dallo Stato che ha riconosciuto un uso sproporzionato della forza in sede di patteggiamento: 45mila euro a testa a sei persone per le violenze subite. Soddisfazione della Corte Europea per i Diritti Umani. Noi non ci pronunciamo. I cittadini che si erano rivolti alla Corte erano 65. Degli altri 59 lo Stato italiano cosa dice, pensa, farà, come risarcirà se risarcirà, ci sono abusi di serie A e serie B? E la legge contro la Tortura che giace da una trentina di mesi da qualche parte osteggiata dalla destra più becera d’Europa che fine farà?
La Corte Europa per i Diritti Umani, lo scrive nelle decisioni post accordo, l’Italia ha “riconosciuto i casi di maltrattamenti simili a quelli subiti dagli interessati a Bolzaneto come anche l’assenza di leggi adeguate. E si impegna a adottare tutte le misure necessarie a garantire in futuro il rispetto di quanto stabilito dalla Convenzione europea dei diritti umani, compreso l’obbligo di condurre un’indagine efficace e l’esistenza di sanzioni penali per punire i maltrattamenti e gli atti di tortura”. Sarebbe ora. E bisogna sperare che non si consideri chiusa la faccenda. Perché chiusa non è. Non sarà mai detto con troppa enfasi che nulla di simile dovrà mai accadere di nuovo [cit.].
(7 aprile 2017)
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