di Giancarlo Grassi
L’uomo del finto colpo di stato che fingeva di piangere di fronte ad uno smartphone, quello che ha svuotato le carceri di delinquenti per riempirle di giornalisti ed oppositori; quello che ha mandato al macello – in carcere – soldati di vent’anni fedeli allo stato che non sapevano nemmeno perché erano stati mandati dove erano stati mandati; quello che raccontava nomi e cognomi dei terroristi trenta secondi dopo che questi si erano fatti saltare in aria, conoscendone addirittura l’età; Erdogan del ci penso io con l’Isis e poi andava a bombardare i Curdi. Erdogan che pretende che i suoi ministri vadano ad arringare i turchi all’estero in paesi stranieri, continua la sua viscida propaganda interna attaccando i paesi europei dove i turchi sono più numerosi (si chiama destabilizzazione) e lavora in coppia col suo degno compare Putin che vuole distruggere l’Europa per raccontare ai suoi cittadini di essere un grande (con l’economia prossima al collasso).
Erdogan, lo scrive Repubblica, ha accusato l’Europa di essere diventata “ostaggio di esponenti razzisti e fascisti” – parola di esperto di razzismo e fascismo – invitando i turchi che vivono in Europa a non votare per “il governo e i razzisti” nelle future elezioni dei Paesi in un risiedono. Ce ne sarebbe abbastanza per chiudere le frontiere per non rilasciare più visti d’ingresso e residenza ai cittadini turchi per un buon paio di lustri, ma l’Unione Europea dei “fascisti”, come li definisce questo teppistello della politica internazionale che andrebbe circoscritto ed isolato, per fortuna esiste. Ed esiste sotto valori che i dittatori come Erdogan non possono nemmeno immaginare. Per questo vogliono distruggerla. Ora se madama Mogherini volesse anche aprire la sua boccuccia e dire qualcosa di sensato…
(14 marzo 2017)
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