34.3 C
Milano
34.4 C
Roma
Pubblicità
Roma
cielo sereno
34.4 ° C
35 °
32.5 °
32 %
3.6kmh
0 %
Lun
34 °
Mar
36 °
Mer
36 °
Gio
36 °
Ven
35 °

POLITICA

Pubblicità

ALTRA POLITICA

Pubblicità

ESTERI

Pubblicità
HomePoliticaItaliaGianni Cuperlo: la politica come invidia e l'opposizione come regolamento di conti

Gianni Cuperlo: la politica come invidia e l’opposizione come regolamento di conti

Pubblicità
GAIAITALIA.COM NOTIZIE anche su TELEGRAMIscrivetevi al nostro Canale Telegram
GAIAITALIA.COM NOTIZIE su WHATSAPPIscrivetevi al nostro Canale WHATSAPP
Foto: Mauro Scrobogna
Foto: Mauro Scrobogna

di Giovanna Di Rosa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gianni Cuperlo non è il fine intelletuale che è solito disegnarsi. Si spaccia per tale, ma il suo pensiero è volgare e limitato, vive dei rigurgiti del suo stomaco, dell’acidità che gli deriva dall’essere poco e quasi nulla; dell’ectoplasma politico Cuperlo, che sempre ha vissuto nell’ombra e che solo grazie alle citazioni colte delle quale imbastisce il suo biascicare, durante le interviste e le apparizioni tv, solo si riesce ad intuire un minimo di rappresentazione di sé, attraverso le parole di altri. E’ un abile manipolatore del pensiero altrui, il buon Cuperlo, se ne appropria e lo analizza, fino a mutuarne le finalità e a trasformarlo, con l’aiuto del livore maturato in anni di invisibilità, quindi lo restituisce sotto forma di aforisma cuperliano, detto col modo gentile dell’uomo che si sente molto altro e anche di più, con la voce della suorina acida che non deve darlo a vedere, impegnato a cercare di imporre la sua (fintamente) umile immagine pubblica.

Lo intervistano e lui ne gode. Ogni domanda è una scarica post-orgasmica di endorfine che solletica il narcisismo cuperliano. Mi fanno parlare. Sono qualcuno. Devo dire qualcosa di importante. Così attacchi a testa bassa dall’alto del suo 17% alle primarie, dall’alto degli 8 voti che la sua minoranza ha rimediato dentro la sua stessa minoranza (di 27 voti disponibili non ne ha presi nemmeno la metà) durante l’ultima avventura anti Renzi in compagnia del prode Speranza.

Parla, in una recente intervista al giornalaccio di Travaglio, di un PD “anticamera di un partito estinto”, ed è evidente che anche in questo caso Cuperlo parla di sé e del “suo” PD, perché non sa fare altro. Quindi, con la consapevolezza di un sordo che parla di Beethoven, il leader della minoranza che è minoranza anche dentro la sua stessa minoranza, si avventura in una tardiva, ma utile come ariete contro Renzi, riflessione sulle elezioni: fornisce cifre alle quali crede solo lui. Parla di PD trasformato in “comitato elettorale permanente al servizio di potentati locali”, che viene da chiedersi: “Se il PD è tutto questo, stimato Cuperlo, che cosa ci sta a fare dentro?” e poi l’affondo contro Renzi che riprende “ricette di 15 anni fa” e che è ancora fermo a “Blair e Clinton”. Quindi l’aforisma dello stalliere: “Persino Hillary è più a sinistra”. Proposte politiche? Alternative? Programmi’? Nulla di tutto questo. Perché la questione sui “potentati” sarebbe da approfondire. E sarebbero dolori.

Cuperlo è incapace di sviluppare qualsiasi strategia politica che vada al di là di un’apparizione televisiva o di un’intervista dove parlar male del primo ministro che ha la colpa di essere il primo ministro e di avere scippato alla corrente cuperliana (già bersaniana, già dalemiana e con primarie vinte con 70% dei voti), il partito ai Baroni che a Gianni Cuperlo fanno capo. A cosa serve Cuperlo? A nulla. Serviva uno che prestasse la faccia alla sconfitta clamorosa alle primarie del 2013 di Massimo D’Alema. Ce lo vedete D’Alema perdente? Molto meglio un Cuperlo qualsiasi. Lui però è entrato fino alle ginocchia nell’acqua melmosa del ruolo, e continua imperterrito a parlare di un PD che vede solo lui: è il PD che l’Italia avrebbe avuto se Cuperlo fosse stato eletto segretario. Un PD inconcludente, immobile, preda degli intellettualismi sterili di ex comunisti fuori dal mondo, ancora seduto sugli inciuci con la destra di Berlusconi che garantivano, comunque, uno status quo.

Il “No” al referendum? Parliamoci chiaro: uno come Cuperlo, una volta fuori dal parlamento, chi lo votà più? La lotta non è evidentemente con Renzi per un’idea di Italia: lo scontro è con una riforma voluta dal governo Renzi che al cialtroname alla Cuperlo toglierà le poltrone.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(12 agosto 2016)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©gaiaitalia.com 2016 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

Trilab Hair Shop <b>Prodotti Redken Online.</b> Approfitta Ora - <b>Sconti fino al 50%!</b>
 

Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)

Torino
cielo sereno
27 ° C
27.8 °
26 °
61 %
1.7kmh
0 %
Lun
27 °
Mar
27 °
Mer
27 °
Gio
29 °
Ven
27 °
Pubblicità

LEGGI ANCHE