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M5S tra ricorsi, Codacons, Pizzarotti, Raggi che straparla e Di Maio sempre più vicino agli dei

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Codacons Avvocato Rienzidi Daniele Santi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il M5S con lo spavaldo ed arrogante Di Maio lancia in resta non se la vede bene, alle prese con alcune beghe che potrebbero frenarne la folle corsa verso il nulla: l’avvocato Carlo Rienzi (nella foto a sinistra), candidato sindaco di Roma e presidente del Codacons, ha denunciato al Garante della concorrenza il M5S per “pubblicità falsa e ingannevole”. Rienzi afferma infatti che “I Cinquestelle mentono. Dicono di non accettare i finanziamenti dello Stato ma invece in due anni hanno ricevuto e usato quasi 14 milioni di euro. Per questo li abbiamo denunciati”. Al centro della denuncia la pagina web del M5S dove è scritto: “Il Movimento non riceve alcun finanziamento pubblico”, cosa che per l’Avv. Rienzi non è vero. Scrive l’Unità che secondo l’ultimo dossier Openpolis, al Senato risultano stanziati per i partiti ben 106 milioni nel biennio 2013-2014. Al primo posto il Pd con 38,5 milioni, al secondo con 13,3 proprio il M5S. Da quel dossier la denuncia.

 

Ci sarebbero potenziali grane anche per Virginia Raggi dei miracoli. La candidatura della più bella del mondo è infatti oggetto di un ricorso presentato dall’avvocato Venerando Monello al Tribunale civile di Roma, che ha come oggetto il famoso contratto che lega la candidata della setta dei badanti a Beppe Grillo e alla Casaleggio e associati la renderebbe ineleggibile perché suddetto contratto è contrario alla Costituzione e si sta realizzando “un controllo personale e totale dell’amministrazione di Roma capitale”. Raggi liquida la questione con un “Ridicolo”.

 

Mentre scriviamo La7 colleziona l’ennesima apparizione a 5Stelle che non si sa mai vadano al governo che c’è da comprarsi il Corriere, dopo che il TgLa7 ha dato grandissimo spazio alla setta a 5Stelle.

 

Sul lato Di Maio, sempre più tronfio nel suo ruolo di guida spirituale del Movimento, braccio destro di Grillo (fino a quando?) che non vedeva l’ora di far fuori Federico Pizzarotti, ora è preda di un tentennamento inspiegabile in sì grand’uomo, nel proseguire nell’assassinio politico del sindaco di Parma perché Federico Pizzarotti, al contrario di gran parte degli aderenti alla setta grillica, non è un minus habens della politica ed è partito al contrattacco. Scrive La Stampa: “… il sindaco ha confermato che non esiste nessun articolo di un regolamento che lui abbia violato, e che, se esistesse un regolamento che impone di comunicare un avviso di garanzia sarebbe da «considerarsi ancor più che nullo, giuridicamente inesistente». Su questi presupposti, una sua causa contro un’eventuale espulsione sarebbe certa. Il “processo” che subisce, ha detto in questi gioni Pizzarotti, «ha un sapore da Fattoria degli animali, tra regole inesistenti ed espressioni come “controdeduzioni”»; insomma, dice il sindaco, oltre che «iniquo e illegittimo, è espressione di un evidente caso di abuso del diritto».

 
Scrive ancora La Stampa che secondo Pizzarotti  “Molte persone, anche con responsabilità all’interno del Movimento, sia online che durante gli eventi, raccontano falsità come verità, creando confusione e un clima di caccia alle streghe”, causate da “bugiardi dalla doppia morale”. Secondo quanto riporta il quotidiano torinese Pizzarotti invita gli aderenti alla setta a 5 Stelle a riflettere “se una mia espulsione faccia il bene del M5S o di chi spera che il M5S si indebolisca”. Insomma, ,mentre su La7 l’ospite a 5Stelle parla a ruota libera e la deputata europea del Pd in diretta da Bruxelles fatica a replicare a causa del ritorno che le fa giungere le voci da studio in ritardo, assistiamo a quest’italietta della conquista del mondo editoriale che si piega al possibile vincitore perché non si sa mai con chi devo concordare la compra delle azioni. Tutt’attorno il disgustoso teatrino a 5Stelle che ci viene a raccontare di coherentia et honestate mentre in tivù gli ometti al servizio della Casaleggio & Associati straparlano.

 

Il partito azienda del berlusca al confronto era il sogno che tutti vorrebbero sognare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(24 maggio 2016)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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