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Italia, un paese dominato da invidie feroci dove i colpevoli sono sempre gli altri

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Parlamento Vuotodi Il Capo

 

 

 

 

 

 

 

 

Siamo ancora qui a commentare l’ennesimo scandalo governativo, le ennesime dimissioni di un Ministro che ha anticipato ad un suo congiunto una decisione del Governo in modo che quest’ultimo ne beneficiasse. Da quando sono al mondo di robe così in questo paese in cui tutti chiamiamo gli altri cialtroni e disonesti salvo ricalcarne le orme quando siamo al loro posto, ne ho viste tante. A livelli alti, altissimi, bassi, medi, ignobilmente bassi, infimi, ingiustificabili. Ciò che è vero è che non ci sono parole. Proprio non ci sono. Né per gli accusati né per gli accusatori.

 

Mentre scrivo ascolto alla radio un commentatore (uno speaker, un giornalista, uno?), che da circa un’ora si scaglia contro le decisioni del governo, le falsità della politica, dice di volerli “sbugiardare tutti”, lui che si è inventato due lauree sul curriculum per fare colpo sugli elettori alle ultime politiche, dalle quali si è dovuto ritirare pur raccogliendo un certo consenso, lauree che non aveva mai conseguito. Dopo le dimissioni della Ministra Guidi si sono alzati polveroni da tutte le parti: le opposizioni sono insorte dimenticandosi i loro guai interni e tacciano il Governo di disonestà. Il M5S degli amministratori locali che non ne fanno una giusta che non sia dare lavoro agli attivisti del Movimento, è quello che grida più forte. Ma anche Forza Italia, già partito degli Indagati d’Italia a partire dal fondatore, ci mette i carichi da novanta e a gridare che devono andarsene!, poi gli altri, i partiti delle percentuali a una cifra che non possono fare a meno di salire sul carro delle “Dimissioni! Dimissioni!” perché siamo sotto elezioni e un voto in più non si sa mai che faccia anche comodo. Sanno benissimo che non c’è nessuna speranza per loro che la sfiducia al Governo passi.

 

Il solito polverone all’Italiana (da notare che non stiamo qui a discutere se il Governo debba dimettersi o no, quelle sono altre questioni che non vogliamo trattare), che non giova a nessuno e che provoca l’effetto contrario. Ad uscirne meglio di tutti è infatti paradossalmente proprio la ministra dimissionaria che tra il momento in cui l’intercettazione è stata resa nota e le sue dimissioni ha fatto passare poco più di 120 minuti. Comportamento, quello delle dimissioni, irreprensibile. Tanto da attirarle le simpatie di molti commentatori.

 

Il punto è che questo paese meraviglioso ed i suoi abitanti meravigliosi hanno un problema serio: gli Italiani. Tanto onesti, pronti al sacrificio, umili verso il proprio lavoro, pieni di volontà ed inventiva quando sono in posizioni di secondo piano, e altrettanto pronti alla disonestà, all’intrigo, alla menzogna, all’opportunismo, al voltagabbanismo, alla cialtroneria quando si trovano in posizioni di comando, potere o assurgono all’Olimpo della politica, agognata porcilaia dove ognuno – appena entra – viene tentato dal fare (citiamo Corrado Guzzanti) quello “che un po’ cazzo gli pare”.

 

Non c’è nessuna differenza tra l’Italiano volenteroso operaio che si spacca la schiena in fabbrica contento di averlo quel lavoro e quello stesso operaio che entra in Parlamento e di colpo si trasforma nel dittatorucolo che nascondeva in tasca così bene. E’ l’antico mito di Dottor Jeckyll e Mr. Hyde che in Italia tutti interpretiamo tanto bene e che vediamo solo negli altri quando questi altri hanno una posizione che, presumibilmente e inconfessabilmente, vorremmo avere noi.

 

Veridicità delle accuse alla politica a parte, si chiama invidia: e distrugge la vita. Propria e altrui.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(2 aprile 2016)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©gaiaitalia.com 2016 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

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