di Il Capo
Ne deriva che non serve la preparazione, non serve la competenza, non servono nemmeno i voti (e quelli potrebbe davvero non averli), per essere un Sindaco di Roma servono “gli attributi”. La citazione viene da Repubblica ed è estrapolata da alcune – tutte di dubbio gusto – rilasciate dal candidato sindaco Guido Bertolaso che non ha mai “votato Berlusconi” (nessuno lo ha mai votato, ha vinto le elezioni per tre volte con una media di otto milioni di voti solo per lui perché si votava da solo?), ma scelto da Berlusoni, a Radio Capital: “Ci vuole un sindaco con gli attributi ed esperienze grosse. Io gli attributi, dico anche purtroppo, me li sono dovuti costruire sul campo, alla luce dei mestieri che ho fatto…”.
Ora abbiamo capito perché Rita Dalla Chiesa ha detto no.
Questo dei maschi con gli attributi, linguaggio da caserma tutto rivolto a destra, come se ci fossero maschi che gli attributi non ce li hanno, sta diventando un’ossessione per questi ex testosteronei giunti quasi alla fine della loro attività riproduttiva che non rivendicano né professionalità, né capacità, né seguito politico, ma soltanto gonadi. Quasi che ce le abbiano solo loro. Quasi come se servissero. Bertolaso ha poi spiegato: “Sono romanista (…) ma il marito di mia figlia è un accanito laziale”, che a noi il populismo a 5 stelle ci fa una pippa.
Ha poi chiosato confessando di avere “un’idea geniale” sul nuovo stadio della Roma, ma di doverne prima parlare con “le persone che mi hanno candidato”. Perché si sappia chi gestirà il potere se Bertolaso dovesse vincere le elezioni capitoline.
(15 febbraio 2016)
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