di Giovanna Di Rosa
Il monaco che andava in giro per parchi e per case per svolgere la sua missione di fanatico servo di dio, quello intollerante e omofobo che va tanto di moda tra i religiosi in questo periodo di avanzamento dei diritti egualitari, aveva consegnato un non richiesto volantino omofobo alle due ragazze che passavano il tempo in un parco di Leicester, nelle campagne inglesi. Alla restituzione del volantino offensivo le due ragazze si erano sentite rispondere: “Le bruciavamo quelle come voi!”. E se potessero, aggiungiamo noi, le brucerebbero ancora.
Pochi giorni dopo aveva pensato di ripassare da casa loro per lasciare nuovi messaggi di odio omofobo in nome del suo dio, sotto la loro porta d’ingresso. Le due, giustamente furiose, non c’avevano visto più e l’avevano denunciato per molestie.
Il monaco non si è accontentato della giustizia divina, quella che predica, ma si è stranamente (che mancanza di fede!) affidato ad un avvocato umano, mortale, e quindi fallace. Il giudice, riporta il Telegraph, ha rimandato l’udienza di tre settimane.
(3 agosto 2015)
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