di Il Capo
Non abbiamo volutamente pubblicato nulla sull’approvazione delle unioni civili a Malta, proprio perché non volevamo unirci ai cori de “E l’Italia quando?”, “Ci ha superato anche Malta…” e tutte ‘ste storie, perché crediamo che qualcosa di serio stia succedendo anche qui.
Mi riferisco alla trascrizione di un matrimonio ugualitario a Grosseto ed a quella, passata quasi sotto silenzio, avvenuta a Latina. Si tratta di due fatti di enorme importanza.
Perché? Perché mi ricorda un po’ ciò che è successo negli Stati Uniti quando grazie al silenzio-assenso di Obama ciò che era realmente anti-costituzionale ha cominciato ad essere chiamato con il suo nome e quindi riportato nei binari della Costituzionalità.
Se mi state chiedendo se il paragone è tra il silenzio di Obama e quello di Renzi, vi tranquillizzo subito. Me ne fotto delle persone, e guardo ai fatti.
Perché la politica spettacolarizzata voluta da Burlesconi e dai Movimentisti Ghei, anche quella, piaccia o no, si fai coi voti e coi fatti.
E preferisco notare se qualcosa si muove sul serio invece di leggere astiosi comunicati stampa di presidenti d’associazione in andropausa che avvelenano ulteriormente il clima, cosa di cui – francamente – non c’è nessun bisogno.
Ora chi si è sposato all’estero, deputati LGBT in prima fila, vada a richiedere la trascrizione del suo matrimonio nel comune di residenza. Farà tanto bene alla comunità omosessuale tutta, schiacciata dai suoi rappresentanti in Parlamento che i diritti ce li hanno tutti e la CEI che continua a prendersela con la gente che si ama invece che con la corruzione dei suoi preti.
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