di Iosonodio
Il Sindaco di Roma Ignazio Marino pecca di eccessi di enfasi, dal “Blocco Roma!” che ha fatto imbestialire il premier Renzi alla lettera che ha inviato al papa argentino e che, tra i numerosi “grazie per…”, così tanti che sembrano quasi piaggeria, si riferisce al primo anno di Pontificato di Bergoglio: “Un anno” nelle parole di Marino, “che ha cambiato la vita di tutti noi”…
Francamente Sig. Sindaco, avrà cambiato la sua di vita, non quella dei tutti che lei rappresenta al 38,2%. Esprimere parole anche a nome dei non credenti e degli appartenenti ad altre confessioni, Lei che in campagna elettorale ricordò la più grande moschea d’Italia, il più grande centro Indù, il più grande Centro Culturale Buddista, tutti con sede a Roma, parlando della necessità di una Roma tollerante ed aperta, non va bene Sig. Sindaco.
L’invito, Sindaco Marino, è quello di cominciare ad esprimersi laicamente, ricordandole che esistono e sono numerosissimi anche coloro che non si riconoscono nel pensiero vaticano, nonostante i restyling, e che cercano una visione “laica” della politica e della vita quotidiana. E moltissimi che non credono. Con pieno diritto.
Poi il Suo pensiero sul primo anno di papato di Bergoglio sarà anche interessante, ma che lei si rivolga a nome di tutti “le romane ed i romani”, come se tutti fossero cattolici, dimenticando che tra loro ci sono moltissimi non credenti è una mancanza di sensibilità, non nei confronti di Bergoglio, ma dei cittadini che lei ha “l’onore di rappresentare”.
Che poi Bergoglio abbia cambiato la Sua vita, Sindaco Marino, è cosa bella a sapersi, ché si augura la serenità a chiunque, ma non parli per tutti.
Di seguito il comunicato stampa del campidoglio relativo alla lettera in quesione.
A nome di tutte le romane e i romani che ho l’onore di rappresentare, desidero rivolgerLe il nostro più sentito e felice augurio per il primo anno del Suo Pontificato”. E’ con queste parole che inizia la lettera che il sindaco di Roma Capitale, Ignazio Marino, ha inviato a Papa Francesco in occasione del primo anniversario del suo pontificato, che ricorreva il 13 marzo. “Un anno – continua la lettera – che ha cambiato la vita di tutti noi, che viviamo la Sua presenza anche alla guida della Diocesi di Roma”, scrive il sindaco che continua “da quel “buonasera” del 13 marzo di un anno fa, con tanti piccoli gesti Lei ha instaurato, da subito, con Roma un rapporto speciale, direi unico, da autentico ‘Vescovo di questo Popolo’. Ci commuove – prosegue Marino nella sua missiva – la Sua attenzione e la partecipazione alla vita della nostra città, e il contatto che ha saputo stabilire con tutte le sue realtà. La ringrazio per la semplicità delle sue parole che hanno in sé una forza dirompente; grazie per aver concretizzato e ravvicinato la Tenerezza e la Misericordia, grazie per aver usato parole ferme contro l’usura e la “dea Tangente”. Grazie – conclude – per porre sempre al centro la Persona, con le sue debolezze, le sue fragilità, i suoi diritti. Tutti noi siamo toccati e risvegliati dai Suoi sentimenti, dalle Sue parole”.
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