di Daniele Santi
I manifestanti ucraini non fanno marcia indietro nonostante la repressione della polizia, dopo l’approvazione di leggi liberticide e repressive approvate dal presidente dopo avere ricevuto nuovi finanziamenti dalla Russia e avere sposato di fatto la “linea Putin” di ricostruzione della cortina di ferro.
Due giovani sono morti, centocinquantamila persone sono radunate nella piazza centrale di Kiev; secondo testimonianze la Polizia avrebbe sparato ad altezza d’uomo uccidendo un giovane mentre un altro è morto cadendo dal colonnato dello stadio della Dinamo Kiev.
Oltre ai proiettili della Polizia c’è anche lo Stato contro i cittadini: dal 21 gennaio è infatti in vigore in Ucraina una legge che vieta le manifestazioni spontanee, in perfetto stile ex sovietico, o neo russo che dir si voglia, e che limita fortemente le libertà personali dei cittadini, la libertà d’informazione e quella delle associazioni per i Diritti Umani.
©gaiaitalia.com 2014 diritti riservati riproduzione vietata
[useful_banner_manager banners=1 count=1]
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)