di Ahmed Naouali
E’ ridicolo vedere i giornali italiani scatenarsi con allegria che sembra autentica, sulla notizia che la nuova Costituzione tunisina garantirebbe la completa parità tra uomo e donna.
L’ignoranza è una bruttissima bestia, perché i diritti tra uomini e donne erano garantiti dalle leggi di Zine El Abidine Ben Ali, proprio lui, anzi fu proprio il suo predecessore Bourghiba a mettere il seme affinché uomini e donne godessero dello stesso trattamento lavorativo e sociale. Poi, lo sappiamo tutti, le tradizioni e i pregiudizi sono duri a morire, come gli Italiani dovrebbero sapere bene.
Fu l’avvento di Ennahda, subito dopo la primavera tunisina, ad escludere -su proposta di una donna – la partià tra donne e uomini e ad inserirlo nella Costituzione: proprio quel partito che forze politiche e giornalisti italiani hanno spesso definito “islamico moderato” [sic] perché l’ignoranza è una brutta bestia e di moderato in quel partito non c’era – e non c’è – nulla (basterebbe ad esempio, informarsi sulle scorribande dei Salafisti, ma bisogna scomodarsi e faticare, non è detto che si voglia fare).
Da quel momento, dall’avvento del finto moderatismo di Ennahda, le donne tunisine fiere e indomabili quanto belle, sono sul piede di guerra.
E’ oggi l’Unità, oggi filo islamismo-moderato, ieri giornale di sinistra, due giorni centrista-progressista pro renzi, domani probabilmente braccio destro dell’Avvenire, a dare l’augusta notizia. A modo suo.
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