L’Italia tutta sta assistendo, e questa volta speriamo che veda con chiarezza dove stanno le magagne senza abboccare al “tutti uguali” coniato dal berlusconismo e che il nuovo populismo grillico cavalca con successo, quando il M5S è davvero un cambio epocale nella concezione della politica di questo paese, all’ennesimo balletto montato da un uomo nei guai che mette l’Italia nei guai per togliersi dai guai.
E’ l’ennesima dimostrazione di quali sono i veri interessi di B. e del partito che continua a governare con il pugno di ferro, incurante del pensiero degli altri – e la misura deve essere colma se anche Cicchitto si è lanciato in difesa della collegialità delle decisioni e contro i “falchi” di questa destra irresponsabile.
B. si nasconde dietro la cortina di fumo dell’aumento dell’IVA (da lui stesso provocato con l’irresponsabile decisione di sospendere i suoi deputati congelando di fatto la maggioranza), per nascondere i suoi tentativi ormai grossolani di evitare la decadenza da Senatore.
Nei giorni scorsi le prova tutte: fa chiedere ad Alfano un decreto interpretativo della Legge Severino, chiede che i componenti della Giunta che si è espressa a favore della sua decadenza vengano ricusati, che l’egopatia è una roba seria, quindi il comunicato con il quale B. ordina di “valutare l’opportunità di presentare immediatamente le proprie dimissioni per non rendersi complici, e per non rendere complice il Pdl, di una ulteriore odiosa vessazione imposta dalla sinistra agli italiani”.
I ministri ubbidiscono in coro. Salta il Governo. Per amore dell’Italia, naturalmente.
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